Valle Sacra: Chinchero, saline di Maras e Moray


Chinchero


Chinchero è un bel villaggio d’alta quota che raggiungiamo attraverso una strada che si snoda fra fertili prati con animali al pascolo e grandi boschi di eucalipto. Vediamo vaste coltivazioni di orzo, grano, fave, patate ed altri prodotti. Di fronte si stagliano le imponenti sagome dei ghiacciai Salkantay, Veronica e Soray.

 

Da visitare il suo interessante centro archeologico e la sua piccola antica chiesetta del 1600 che ha al suo interno affreschi della scuola Cuschegna ed Equatoregna (non si può fotografare).  



Nel villaggio è giorno di mercato e, oltre alle solite bancarelle per i turisti con i classici souvenir, esiste un altro mercato, quello più autentico, dove ci sono le donne con i loro pentoloni di “chicha” e dove assistiamo alla pratica del baratto, ossia lo scambio di merce con merce, senza l’uso della moneta. Trattasi dell’originale mercato Indios, ove la domenica i campesinos delle alte montagne scendono con i loro tipici e quotidiani costumi per offrire i loro prodotti alimentari e artigianali.

 

Il mercato di Chinchero viene considerato come uno dei più importanti della regione, e viene apprezzata internazionalmente la qualità degli oggetti artigianali venduti.











Nella piazza principale di Chinchero si trova La chiesa  questa  venne edificata su quello che rimaneva del palazzo Inca, fatto costruire da Tupac Tupanqui.






Le Rovine del Villaggio Inca

A Chinchero le rovine Inca sono un po’ ovunque: il villaggio era una specie di rifugio per Tupac Yupanqui, il figlio dell’imperatore Pachacutec, che vi fece costruire case, acquedotti e terrazzamenti tuttora visibili.














Saline di Maras

Raggiungiamo Maras, villaggio famoso per le saline tuttora attive, uno dei posti più particolari ed affascinanti della valle sacra: il contrasto del bianco candido delle saline con il blu intenso del cielo e il verde della vegetazione circostante, rende questo posto di una bellezza unica.















Moray

Moray è un complesso archeologico unico: in due grandi depressioni naturali circolari, nelle quali si creano dei microclimi, sono stati realizzati terrazzamenti come centro di ricerca, selezione e ibridazione di specie vegetali selvatiche, modificate e adattate al consumo umano. Si sono ottenuti prodotti che hanno costituito la base dell’alimentazione andina e che oggi sono conosciuti e usati in tutto il mondo, a partire da mais e patate.