Petra parte quarta


Lasciato il Deir si intraprende la discesa.











QASR AL-BINT

 Uno dei pochi edifici di Petra non scavati nella roccia, il Qasr al-Bint fu costruito intorno al 30 a. C. dai nabatei, adattato in seguito per il culto dagli imperatori romani e infine distrutto nel III secolo d. C. Malgrado il nome attribuitogli dai beduini della zona - Qasr al-Bint al-Pharaun (Castello della Figlia del Faraone) - fu edificato in onore di una divinità nabatea e rappresentava uno dei luoghi di culto più importanti dell’antica città. Nella sua forma originaria era alto 23 m e presentava scalinate di marmo, imponenti colonne sormontate da capitelli con decorazioni floreali, una piattaforma sopraelevata destinata al culto ed elaborati rilievi e fregi in stucco e pietra - di cui restano alcune tracce.

 Il centrale "sancta sanctorum", chiamato adyton, potrebbe aver ospitato un’immagine della divinità. L’altare sacrificale, un tempo rivestito di marmi, indica che questo era probabilmente il principale luogo di culto della città nabatea: la sua posizione a livello del piano stradale suggerisce l’ipotesi che fosse considerato sacro l’intero complesso (e non soltanto l’interno del tempio).


La Via Colonnata

 Intorno a questa strada si affollano i resti dei più importanti monumenti costruiti. Vari terremoti hanno scosso questa zona nel 1° millennio, in modo particolare nel 551, provocando la distruzione di buona parte degli edifici. Le catastrofi qui avvenute furono le principali cause, prima del declino e poi dell’abbandono.

 

Su questa via si è conservata almeno parzialmente una pavimentazione che pare risalga al periodo romano. La strada larga 6 m. è oggi corredata da alcune colonne appositamente rimesse in piedi sul suo lato sinistro. Il cardo era fiancheggiato su entrambi i lati da botteghe e da abitazioni riattate in epoca bizantina, costruzioni fragili che non hanno potuto resistere ai terremoti, così come  delle parti iniziali delle scale che conducevano a templi ed edifici di cui oggi sopravvivono solo le fondamenta.



Porta di Traiano o del Temenos

 

 

La porta di Traiano o del Temenos segnava il passaggio dall'area commerciale della città all'area destinata al culto del Qasr al-Bint. La porta, dotata di tre arcate, con enormi porte in legno e torri laterali fu costruita nel II secolo ed era ricoperta di fregi con decorazioni floreali e di figure armate.


Il Tempio Grande

 

Il tempio, dedicato al culto di divinità nabatee, era stato costruito nel I secolo a.C. e sebbene fosse stato danneggiato da un terremoto fu utilizzato sino al tardo periodo bizantino. Al tempio si accede tramite una rampa che conduce a monumentali propilei porticati e dopo una seconda rampa si arriva al cortile sacro (temenos) inferiore, delimitato a est e a ovest da un triplo colonnato. Il livello superiore del complesso ospitava il recinto sacro del tempio. Il tempio in origine era alto 18 metri ed il recinto sacro misurava 40 per 28 metri.


Tempio dei leoni alati

 

Prende il nome dai leoni che un tempo sormontavano i capitelli di ciascuna colonna. Costruito nel 27 a.C., era dedicato alla dea della fertilità Atargatis, sposa del più importante dio nabateo, Dushara. Dai reperti ad oggi ritrovati risulta che sia il tempio che l'ingresso erano decorati.





Tomba del Palazzo

 

Questa tomba è una imitazione di un palazzo romano o ellenico di tre piani. La parte superiore sinistra del palazzo è stata costruita anziché scavata, perché la parete di roccia non era sufficientemente estesa. Le camere funerarie sono molto semplici.


Tomba Corinzia di stile ibrido.

 

 

La parte inferiore è un portico di chiara ispirazione nabatea, mentre gli elementi decorativi del livello superiore risentono degli influssi dell'arte ellenistica, che presenta capitelli corinzi che danno il nome alla tomba.


Tomba di Seta

 

Presenta straordinarie venature della roccia: rosa, bianche e gialle.



Tomba dell'urna

 

 Costruita nella seconda metà del I secolo d.C., per il re Areta IV († 40 d.C.) o per suo figlio, Malichus II († 70 d.C.), dispone di un'enorme terrazza e un maestoso porticato dorico, intagliato nella roccia. Nel 447 fu trasformata in cattedrale ed in epoca bizantina fu aggiunto anche il doppio ordine di volte. 












Sulla via dell’uscita. Ultimo sguardo a questo maestoso monumento.