Petra - parte seconda


Strada delle facciate

 

Attraverso la Via delle Facciate si arriva dentro alla città vera e propria.

E’ un grande canyon fiancheggiato da più di quaranta tombe e case costruite con uno stile che ricorda l'architettura assira. Di queste tombe, una di esse ha la caratteristica di avere la camera mortuaria al piano superiore, mentre una seconda non è scavata nella roccia, ma è sormontata da una struttura simile ad un ziggurat.


In questa zona le tombe si fanno sempre più numerose. Le loro facciate nel complesso riconducibili a due sole categorie fra quelle codificate dagli esperti in materia. La prima che si incontra è del tipo denominato Hegra, caratterizzata essenzialmente dalla presenza di una porta, ad imitazione della facciata di un santuario greco, nonché da una duplice trabeazione e dai semimerloni che fanno corona alla sua parte superiore. Allo stesso gruppo appartengono sepolcri assai significativi, fra i quali è d’obbligo citare la La tomba delle 17 Tombe, posta all’estremità della parete destra e al cui interno si trovano scolpiti numerosi nefesh di forma piramidale.

Lungo questa strada si incontrano tombe che, strutturate su quattro livelli sovrapposti, somigliano a torri sovrastate da uno o due ordini di merli. Esse si ricollegano ad una tradizione architettonica di tipo orientale e appartengono ad una fase decisamente più antica.

 











Le costruzioni sono in gran parte ricavate nell’arenaria, la cui caratteristica è la variazione del suo colore, con sfumature che vanno dal giallo ocra al rosso fuoco, fino al bianco, dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il lungo processo di consolidamento.












Teatro

(Alla fine della strada delle facciate).

  Costruito dai nabatei oltre 2000 anni fa, fu scavato nella roccia dove prima vi erano delle tombe che furono distrutte nella costruzione. Originariamente la cavea poteva contenere 3.000 persone distribuite su 45 file; la zona per l'orchestra era stata scavata nella roccia mentre la scena, di cui restano pochi reperti, era stata costruita e comprendeva tre ordini di nicchie. Dopo la conquista romana del 106, il teatro fu ampliato e portato ad accogliere circa 8.000 spettatori, circa il 30% degli abitanti della città, con conseguente demolizione di altre tombe. Dopo essere stato danneggiato da un terremoto nel 363, alcuni elementi del teatro stesso furono riutilizzati per costruire case e chiese. Ancora oggi è usato per spettacoli occasionali.






Qasr al-Bint

 Eretto dai Nabatei per il culto di una delle divinità, attorno al 30 a.C., dopo l'occupazione fu adattato al culto degli imperatori romani e infine fu distrutto nel III secolo. Il nome completo del tempio è Qasr al-Bint al-Pharaun, nome che gli fu dato dai beduini. Originariamente il tempio era alto 23 metri e aveva scalinate di marmo, imponenti colonne con capitelli con decorazioni floreali. L'Adyton o Sancta sanctorum del tempio forse conteneva un simulacro della divinità. Questo era il principale luogo di culto della città nabatea.