Alla scoperta di San Pietroburgo

San Pietroburgo è la seconda città della Russia per dimensioni e popolazione, con più di 5 milioni di abitanti. E’ una città federale. Il porto è il più importante del Paese. E’ la città con più di un milione di abitanti più a nord del mondo. Fondata dallo zar Pietro il Grande sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nella baia omonima parte del golfo di Finlandia, fu a lungo capitale dell'Impero russo, funzione che perse il 5 marzo 1918.

 

Il 1º settembre 1914 per volere dello zar Nicola II fu rinominata Pietrogrado e mantenne questo nome fino al 26 gennaio 1924, quando (cinque giorni dopo la morte di Lenin) la città venne ribattezzata Leningrado. Mantenne tale nome fino al 6 settembre 1991, quando ritornò alla denominazione originale. Dal 1997, a seguito di una dichiarazione di Boris El'cin, Presidente della Federazione Russa, la città venne riconosciuta pubblicamente come capitale culturale del paese.


Ermitage

L’Ermitage – anche chiamato Hermitage – è uno dei musei più grandi della Russia e del mondo e nella sua collezione vanta circa 3 milioni di capolavori d’arte, fra cui 60 mila esposti. Il cuore del museo è composto da 4 edifici risalenti ad epoche diverse, collegati tra loro da gallerie, e da quasi mille sale.

L’Hermitage è nato per mano di Caterina II, probabilmente per manifestare la grandezza dell’impero, ed ebbe inizio tra le mura del Palazzo d’Inverno, edificato in stile barocco nel 1754 dalla figlia di Pietro il Grande che proseguì il lavori iniziati dal padre nel 1711. Lo stabile è un tripudio di verde e ocra in pieno stile e colore barocco nonostante l’incendio che lo distrusse in gran parte nel 1837.

 

l Piccolo Ermitage fu progettato come museo a fianco del palazzo d’Inverno, con cui è collegato con 2 gallerie all’italiana, quando Caterina II si rese conto della mancanza di spazio dove poter esporre le numerose opere in suo possesso. L’edificio è una sorta di scrigno all’interno del quale sono custoditi i capolavori di cui l’imperatrice voleva vantarsi davanti ai suoi invitati.


l Vecchio Ermitage venne edificato per far fronte alla continua crescita della collezione della zarina che capì come l’arte poteva influenzare la diplomazia. A metà ottocento fu Nicola I che decise di dar vita al quarto edificio del complesso dell’Ermitage e di permettere l’accesso al pubblico a questa immensa collezione.

 

Le collezioni, inizialmente acquistate dalla famiglia dello Zar in tutto il mondo, vantano dipinti, stampe, disegni, opere classiche, armi, monete, libri e reperti archeologici.


L'Hermitage non è solo una raccolta di dipinti di varie epoche, ma presenta anche collezioni di oggetti artistici, etnici o semplicemente preziosi.

 

Composto di ben otto compartimenti che espongono opere relative alle Culture Primitive, dal Paleolitico agli Slavi, l'Arte Orientale, l'Arte del Vicino Oriente e del Medio Oriente, le Antichità Classiche, la Cultura ed Arte Russa, oltre all'Arte dell'Europa Occidentale. L'Hermitage offre ai visitatore un quadro completo dello sviluppo e della storia delle arti figurative mondiali.




Sala delle venti colonne




Amore con due colombi

 

Luigi Bienaimè



Riposo durante  la fuga in Egitto

 

Bartolomé ESTEBAN MURILLO

1665 – OLIO SU TELA

Riposo durante  la fuga in Egitto  Bartolomé ESTEBAN MURILLO 1665 – OLIO SU TELA
Riposo durante la fuga in Egitto Bartolomé ESTEBAN MURILLO 1665 – OLIO SU TELA

Fanciullo col cane

 

Bartolomé ESTEBAN MURILLO

1650 – OLIO SU TELA

Fanciullo col cane  Bartolomé ESTEBAN MURILLO 1650 – OLIO SU TELA
Fanciullo col cane Bartolomé ESTEBAN MURILLO 1650 – OLIO SU TELA

Ritorno del figliol prodigo

Rembrant

1668 – pittura a olio su tela





Carità Romana – La figlia allatta il padre

 

Peter Paul Rubens






Signora in giardino a Sainte-Adresse

 

Claude Monet

 

1866 – olio su tela


Natura morta con tenda e brocca a fiori

Paul Cezanne

 

1895


Donna tahitiana con frutta

 

Paul Gauguin

 

1893


Nave Nave Moe (acqua deliziosa)

 

Paul Guaguin

 

1894







Sala della malachite




Lacoonte

Raffigura il famoso episodio narrato nell'Eneide che mostra il sacerdote troiano Lacoonte e i suoi figli assaliti da serpenti marini.


Sala di Pietro II Grande o del Piccolo Trono


Galleria degli eroi


Sala di San Giorgio




Sala del Padiglione


Saskia in veste di flora

Rembrant

1634 - ritratto


Giuditta con la testa di Oloferne -

Giorgione

1504 –Pittura su tavola.



Maddalena Penitente

Tiziano Vecellio

1565 su tela


Sala di Leonardo


Madonna Litta – Giovanni Antonio Boltraffio - 1490











Suonatore di Liuto

 

Caravaggio (Michelangelo Merisi)

1595/1596 – olio su tela











Cattedrale di San Isacco

La cattedrale di Sant'Isacco di San Pietroburgo è situata tra l'omonima piazza e quella dei Decabristi, uno dei monumenti più interessanti dell'arte russa e dell'architettura neoclassica del XIX secolo. È la seconda chiesa ortodossa orientale più alta, dopo la cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca e con una cupola tra le più grandi al mondo.

La prima chiesa fu consacrata al santo nel 1707, ma si trattava di un granaio che ben presto andò in rovina e poi fu demolito.

Nel 1717 Pietro I in persona pose la prima pietra della nuova chiesa di Sant'Isacco. Sulla riva della Neva, proprio nel posto dove fu eretto più tardi il monumento a Pietro I (la famosa statua del Cavaliere di Bronzo). L'edificio era di pietra con una guglia.

 Per ordine di Caterina II la Grande, nel 1768, le fondazioni della terza chiesa di Sant'Isacco furono poste dove si trova attualmente la cattedrale attuale.

All'inizio del XIX secolo San Pietroburgo si allargò rapidamente e la terza chiesa di Sant'Isacco non era adeguata alla capitale della Russia. Perciò nel 1816 Alessandro I (1801-1825) bandì un concorso per un progetto di ricostruzione della cattedrale.

I lavori di costruzione cominciarono nel 1818. Prima demolirono l'edificio precedente e consolidarono il terreno perché la città è stata costruita sopra un terreno molto paludoso. L'operazione fu molta lunga e complessa.

All'esterno la cattedrale è abbellita da 112 colonne monolitiche di granito rosso locale. La cupola esterna è di metallo, coperta dalle lamiere di rame, dorate “a fuoco”.

 

All'interno la cattedrale è rivestita completamente con 14 diversi marmi, essa è spesso soprannominata “Il museo di mineralogia” poiché per decorarla sono stati utilizzati ben 43 tipi di pietra, vari tipi di pregevoli marmi e malachite con la quale sono state costruite splendide colonne.











Cattedrale di S. Nicola Marino

La cattedrale di San Nicola della Marina a Kronštadt è una cattedrale ortodossa russa costruita nel 1903-1913 come chiesa principale della Marina imperiale russa e dedicata a tutti i marinai caduti. La cattedrale fu chiusa nel 1929, fu convertita in un cinema, un circolo per ufficiali (1939) e un museo della Marina (1980). La Chiesa ortodossa russa reinstallò la croce sulla cupola principale nel 2002 e officiò la prima divina liturgia nella cattedrale nel 2005. Nel 2013, il patriarca di tutte le Russie, alla presenza del primo ministro Dmitrij Medvedev e della sua consorte, condusse la cerimonia della grande riconsacrazione nella cattedrale ormai pienamente restaurata.



Chiesa  della Resurrezione e Monastero di Smolny

La denominazione deriva dalla parola russa «smola» che significa «catrame»: qui si trovava la Corte del catrame, costruita nei primi anni della fondazione di Pietroburgo e che serviva alla fabbricazione e da deposito del catrame con cui venivano rivestite le navi costruite nei cantieri della città. Nel 1723 la Corte del Catrame fu trasferita in un'altra zona e al suo posto nel 1744 fu decisa la costruzione di un monastero femminile per volontà di Elisabetta, figlia di Pietro I. Iniziarono cosi nel 1748 i lavori di costruzione della cattedrale affidati a Bartolomeo Rastrelli, insuperabile maestro del barocco. La cattedrale fu terminata nel 1764. Oltre alla cattedrale, l'architetto costruì un insie me di stabili in cui si trovavano le celle, la sala di refezione ed altri interni. L'architetto riuscì a creare un magnifico insieme, pittoresco ed espressivo, che è considerato una delle massime conquiste dell'architettura mondiale. Nell'arte rastrelliana si riunirono la tradizione russa e le tendenze nuove dell'architettura laica del Settecento. L'insieme architettonico del monastero rimase incompiuto: il progetto di Rastrelli prevedeva la costruzione di un campanile alto 140 metri. La dissipatezza però di Elisabetta (dopo la sua morte il tesoro di stato conteneva sei rubli, e il suo guardaroba 16 mila vestiti) esaurì le finanze dell'Impero russo e il campanile non fu mai realizzato.  Caterina II, salita al trono, deliberò di fondare sul territorio del monastero ancora incompiuto un istituto per fanciulle nobili, che fu il primo istituto statale nella Russia per fanciulle di nobile estrazione. Era un edificio costruito in stile classico dall'architetto Giacomo Quarenghi nel 1806-1808; in seguito fu denominato Smol'nyj. Si trova a sud dell'insieme del monastero Smol'nyj, sulla riva della Neva, in fondo ad un largo spiazzo. L'architetto considerò l'opportunità di una tale ubicazione per staccare l'edificio dall'allineamento stradale e favorirne l'osservazione.

La lunghissima facciata (oltre 220 metri) è intercalata dalle ali laterali sporgenti e dalla parte centrale fortemente accentuata. Sull'arcata dell'entrata è collocato un portico a otto colonne ioniche. La loggia dietro le colonne e il frontone piatto completano il disegno della parte centrale della facciata. L'allestimento degli interni dell'edificio è ancora più sobrio, e solo l'Aula Magna si contraddistingue per la sua soluzione architettonica. Infatti la sala a due file di finestre è enorme e occupa lo spazio del primo e del secondo piano dell'ala sud. Dell'ornamento della sala fanno parte il colonnato sfarzoso, il sobrio fregio di stucchi e gli originali lumi stilizzati.

La cattedrale venne chiusa nel 1931 dal governo sovietico, decisione che già era stata avanzata nel 1923 dopo che venne privata di tutte le sue proprietà e degli oggetti preziosi. L'iconostasi della cattedrale venne smantellata nel 1972 ed a differenza di altre cattedrali a San Pietroburgo, l'edificio non venne riaperto al culto. Nel 1990 la sala divenne una sala per concerti. Il 24 maggio 2009, dopo un lungo periodo di stallo, la chiesa venne riconsacrata all'opera del vescovo di San Pietroburgo e venne riaperta al culto dopo ulteriori restauri il 7 aprile 2010, giorno della festa dell'Annunciazione, dopo 87 anni di chiusura. La chiesa ha riottenuto tutte le opere d'arte che un tempo l'adornavano e che nel contempo erano state preservate presso il Museo di Stato russo. La cattedrale della Resurrezione è a pianta a croce greca, con la cattedrale posta all'interno di un complesso di quattro chiese angolari. L'altezza della cattedrale è di 93,7 metri ed è costruita in stile barocco elisabettiano, caratterizzata dal tipico colore bianco e azzurro con la cupola grigia, facendo rassomigliare il tutto più ad un palazzo nobiliare dell'epoca piuttosto che ad un edificio di culto. La cupola centrale è contraddistinta da un tamburo accentuato e termina con una lanterna a cipolla, come del resto nel caso dei quattro campanili circondanti la struttura. Nel complesso la cattedrale appare imponente, anche se la chiesa propriamente detta è seminascosta dalla presenza delle strutture attorno, anche se avvicinandosi si riesce a cogliere la perfezione nelle proporzioni e la sua squisita decorazione. Secondo la leggenda popolare l'architetto Giacomo Quarenghi, fervido oppositore dell'architetto Rastrelli, si sarebbe fermato di fronte all'ingresso della cattedrale della resurrezione ed avrebbe esclamato: "Questa sì che è una cattedrale!".