Inno alla vita
 di
Gustav
Vigeland
  nel
paco a lui dedicato


Il Parco di Vigeland o Parco delle sculture è un'area all'interno del Frognerparken di Oslo dedicata all'esposizione permanente di sculture, bassorilievi e opere in ferro battuto dell'artista norvegese Gustav Vigeland.

Ė il più grande parco di sculture del mondo che ospiti opere di un solo artista. La collezione è di 212 statue in pietra, bronzo e ghisa.

Queste sculture di figure umane, metaforiche, rappresentano l’essenza della vita dai momenti tristi, a quelli lieti, passando per l’amore, la fanciullezza fino alla morte.



Attraversato lo spiazzo dell'entrata, si arriva ad un grande ponte in granito: lungo 100 metri e largo 15, è sovradimensionato rispetto all'esiguo canale sottostante. Fu Vigeland a volerlo così imponente, in sostituzione del ponte già esistente nel parco Frogner fin dal 1914. Sulle due sponde del ponte sono montate 58 statue in bronzo. Rappresentano a grandezza naturale uomini e donne, adulti e bambini, in gruppi o figure isolate.


Tra le statue del ponte, la più famosa è il Sinnataggen, il bambino furioso.


Il bambino non ancora nato

A sinistra del ponte, più in basso vicino all'acqua, c'è una piccola zona circolare dedicata ai giochi per l'infanzia. Al centro c'è la scultura di un bambino non ancora nato.




Le statue sulla parte sinistra del ponte guardando la terrazza del monolito




Le statue sulla parte destra del ponte guardando la terrazza del monolito.



La fontana

L'opera più imponente del parco.

Al centro della vasca quadrata, sei uomini di varie età sorreggono un grande catino da cui sgorga l'acqua della fontana.

Lungo i bordi della vasca sono montate 20 sculture a forma di albero, che richiamano gli alberi veri che crescono nel parco. Intrecciate al fusto o alla chioma degli alberi, figure umane che rappresentano le varie età della vita, dalla nascita alla morte.

Le pareti esterne della vasca sono decorate da 60 bassorilievi che illustrano anch'essi il corso della vita umana, in relazione con gli alberi sovrastanti.


















 La Terrazza del Monolito

Dalla fontana, attraverso una scalinata a tre livelli, si sale alla parte più elevata del parco. Al centro spicca una colonna alta 17 metri, sulla quale si vedono 121 figure umane intrecciate tra loro. La colonna è chiamata il Monolito perché è stata scolpita in un unico pezzo di granito. Per scolpirlo, 3 tagliapietre lavorarono per 14 anni di fila sotto la supervisione di Vigeland. Le 121 figure che appaiono sulla scultura sembrano arrampicarsi una sull’altra per raggiungere il paradiso, come metafora del desiderio dell’uomo di avvicinarsi al divino e alla spiritualità.

La colonna sorge alla sommità di una struttura a gradini a pianta ottagonale. Sui gradini sono posizionati 36 gruppi scultorei. I soggetti sono uomini e donne, bambini e adulti; ma in questo caso si tratta di composizioni raccolte, poco sviluppate in altezza, dove solo i bambini stanno in piedi, mentre gli adulti sono seduti o accovacciati. 






















Meridiana forgiata nel 1930


La ruota della vita

 Sette figure umane (quattro adulti e tre bambini) si intrecciano e si rincorrono formando un cerchio, Simboleggiando  così il significato del parco: il ciclo della vita che va dalla vita alla morte.