Siviglia

prima parte


Siviglia è una città di origine ibero-punica. È situata nella parte sud-occidentale della penisola iberica, nell'Andalusia di cui è capoluogo. La città sorge sulle rive del fiume Guadalquivir. Il nome della città proviene dal nome indigeno tartessiano Spal o Ispal, dal significato "terra pianeggiante". Dopo la conquista, i romani latinizzarono il nome in Hispalis, che in epoca andalusa variò in Ishbiliya  da cui deriva la forma attuale Sevilla. Furono i Tartessi i primi a fondare un insediamento nella zona dell'odierna Siviglia, intorno all'VIII secolo a.C. Nel III secolo a.C. i cartaginesi occuparono per un breve periodo la zona ma durante la seconda guerra punica le legioni di Scipione l'Africano giunsero alle porte della città e sconfissero l'esercito cartaginese guidato da Asdrubale nel 206. Con la scoperta dell'America Siviglia raggiunse l'apice della sua storia dato che vi si stabilì la Casa de Contratación, l'organismo commerciale che deteneva il monopolio delle merci delle colonie americane. Le merci giungevano a bordo di poderosi bastimenti alla foce del Guadalquivir dopo la traversata atlantica. Le navi risalivano il fiume raggiungendo l'immenso scalo della città. In questo periodo Siviglia divenne la città più ricca e cosmopolita della Spagna. La grande peste del 1649 ridusse di metà la popolazione cittadina. Nel 1992 ci fu l'Esposizione Universale (EXPO) con cui la città ha acquisito un nuovo profilo urbano nella zona a sud del fiume. Furono creati palazzi in stile avanguardista per ospitare le esposizioni sull'Isola della Certosa che fu collegata al centro da un nuovo ponte, ora uno dei simboli della Siviglia moderna, il ponte dell'Alamillo



NO8DO è il motto e il logotipo del comune di Siviglia e consiste in una matassa (in castigliano madeja) di filo, che per la sua forma assomiglia molto al numero otto, preceduto dalla sillaba "NO" e seguito dalla sillaba "DO", entrambe scritte in stampatello maiuscolo. Si forma quindi il rebus "NO8DO" che si legge "NO-MADEJA-DO": questa è l'espressione fonetica sivigliana della frase "No me ha dejado" ("Non mi ha abbandonato").












Giardino de Murillo

I giardini Murillo occupano l'area dietro i muri dell'Alcazar di Siviglia, simbolo della regalità spagnola. Prendono il nome dal pittore sivigliano Bartolomé Esteban Murillo, attivo nel Diciassettesimo secolo.

Questi giardini un tempo facevano parte della Huerta del Retiro, gli orti del Palazzo reale, ovvero l'Alcazar. Sono inoltre divisi in tre spazi verdi ben differenziati, per tipologia di coltivazione e gusto estetico.

Questi giardini furono ceduti alla cittadinanza da re Alfonso XIII nel primo Novecento.

 

Qui il monumento a Cristoforo Colombo.







Barrio di Santa Cruz




Il Barrio de Santa Cruz o Quartiere della Santa Croce si trova in un antico quartiere ebraico. Residenti nella città di Siviglia da secoli, gli ebrei vennero riuniti in questo quartiere a partire dal 1248, anno della conquista di Siviglia da parte di Ferdinando III di Castiglia. Nel 1492 con il Decreto di Alhambra venne sancìto l’espulsione degli ebrei dalla Spagna e per questa parte della città di Siviglia iniziò un periodo di decadenza. Le sinagoghe vennero tutte abbattute o convertite in chiese. Emblematico l’esempio di Plaza de Santa Cruz, piazza amata da Cervantes, ove il pavimento era parte della chiesa in stile mudéjar costruita sulla vecchia sinagoga in rovina e poi distrutta a inizio Ottocento.



Il balcone di Rosina, personaggio del Barbiere di Siviglia

 

Sotto questo balcone, il Conte d’Almaviva, uno dei protagonisti del Barbiere di Siviglia, canta una serenata alla sua amata Rosina. Con la complicità di Figaro, un astuto e simpatico barbiere, l’aristocratico riuscirà a coronare il suo sogno d’amore, sposando la giovane, nonostante l’opposizione di Don Bartolo, anziano tutore della ragazza.





l’Hospital de los Venerables è sede della Fondazione Focus e del Centro Velázquez, dedicato al pittore nato a Siviglia nel 1599. L’edificio, con un bel patio e una chiesa affrescata da Valdés Leal, ospita una collezione permanente, con alcuni dipinti di Diego Velázquez, Bartolomé Esteban Murillo e Juan de Valdés Leal.

 

Hospital de los Venerables si trova in Plaza de los Venerables. L’edificio, venne costruito tra le fine del Seicento e l’inizio del secolo seguente, può essere infatti considerato uno degli esempi più completi e meglio conservati del patrimonio barocco spagnolo. Fondato nel XVII secolo da Justino de Neve l-L’ospedale originariamente aveva il compito di accogliere anziani sacerdoti in pensione o malati, secondo un progetto sponsorizzato e fortemente voluto dalla Confraternita del Silenzio.


Una targa commemorativa ci ricorda che in uno dei vicoli che sbocca sulla piazza, nacque don Juan Tenorio, protagonista del dramma omonimo.










La Cattedrale

Lo stile gotico e quello rinascimentale si uniscono in questa che è il più imponente monumento del mondo cristiano, dopo la Basilica di San Pietro: la Cattedrale de Santa Maria di Siviglia.

È costituita da cinque navate interne, in stile gotico, e da due cappelle, la Cappella Reale e la Cappella Maggiore. La prima è sovrastata da una cupola rinascimentale; la seconda custodisce dipinti che ritraggono scene della vita di Cristo e della Vergine.

 

La Cattedrale è sorta nel luogo in cui prima si ergeva la Moschea Mayor, abbattuta nel XV secolo, e dell’antica costruzione conserva solo la Giralda (torre  campanaria) e alcuni resti del Patio de los Narajos.









ALTARE D'ARGENTO O

DEL GIUBILEO

 

 

Juan Laureano de Pina -   sec. XVIII


ALTARE MAGGIORE

Pyeter Dancart, Jorge  Fernández Alemán, Alejo Fernández, Roque de Balduque, Juan Bautista Vázquez.

sec. XV e XVI






CORO

Nufro Sánchez.

sec. X


CAPPELLA DELLA MADONNA DI ANTIGUA

Anonimo. secolo XIV





SEPOLCRO DI CRISTOFORO COLOMBO

Arturo Mélida.

 

sec. XIX



CAPPELLA DI SANT'ANTONIO

 

Dipinto della visione di sant'Antonio, B.E. Murillo.  sec. XVII 







La Giralda

Questa è l’emblema della capitale andalusa, è la torre campanaria della Cattedrale: un monumento alto ben 96 metri che rispecchia in pieno lo stile degli Almohadi, rigidi in materia religiosa e nemici del lusso, nell’unire all’imponenza monumentale una raffinata semplicità.

La Giralda deve il suo nome alla statua della Fede (detta appunto Giraldillo) che la sovrasta e che gira su sé stessa in base alla direzione del vento.

 

Dall’interno della Cattedrale è possibile accedere ad una piattaforma, posta in vetta alla torre, dalla quale poter ammirare tutta Siviglia dall’alto.