Chiesa di Santa Corona - seconda parte


Cappella Barbarano o di san Vincenzo

La cappella fu commissionata nel 1482 da Cristoforo Barbarano a Lorenzo da Bologna, realizzata nello stesso periodo in cui l'architetto rinascimentale stava costruendo la cappella maggiore e la cripta della chiesa, anche se di questa primitiva struttura resta visibile solo, all'esterno, l'abside poligonale, mentre l'interno fu rimaneggiato un secolo più tardi o dall'Albanese o, più probabilmente, da Vincenzo Scamozzi.

 

Nel Settecento la primitiva dedicazione alla Vergine e ai santi Vincenzo e Girolamo fu mutata in quella di san Vincenzo Ferreri, cui furono dedicati il nuovo altare e la pala che lo sovrasta, in cui il santo domenicano viene raffigurato mentre gli appare Maria venerata dai due santi precedenti, probabile opera di Antonio De Pieri o della sua bottega.





Cappella del S. Rosario

Questa Cappella fu costruita dal 1613 al 1642 per ricordare la vittoriosa battaglia di Lepanto contro i Turchi, dopo aver invocato la protezione di Maria che recita il Rosario. Decorano le pareti  34 tele della scuola di Alessandro Maganza ispirate a episodi della vita della Vergine.





Altare di S. Giuseppe





Cappella di S. Pietro Martire (inquisitore ucciso dagli eretici) o Cappella Angarano.

Venne costruita dalla Congregazione di S. Pietro Martire nel XV secolo per poi passare alla famiglia Angarano nel 1578.

 

Sull'altare, del XV secolo, vi è la pala di Domenico Zorzi che rappresenta l'Educazione della Vergine. 



Cappella Valmarana

Questa Cappella è attribuita ad Andrea Palladio che la progettò probabilmente nel 1576, in occasione della morte di Antonio Valmarana,[23] anche se sarebbe stata realizzata solo nel 1597, dopo la morte dell'architetto, dal fratello Leonardo Valmarana; ma, secondo altri, la data 1597, incisa su una lapide del pavimento, non si riferisce alla costruzione della cappella, quanto piuttosto alla traslazione delle spoglie di genitori e fratelli, avvenuta ad opera di Leonardo, che nel proprio testamento avoca a sé la responsabilità della costruzione.





Sacrestia vecchia


All'interno la sacrestia presenta un soffitto a volta ribassata poggiante su spicchi archiacuti affrescati, poggianti a loro volta su capitelli pensili.

 

Una parte delle 17 vele è rimasta decorata con tele raffiguranti busti di domenicani.




Chiostro minore