Viaggio in Argentina

In questo viaggio visiteremo le seguenti località:


Buenos Aires

Casa Rosada


Penisola di Valdes


Ushuaia


El Calafate


Ghiacciaio Perito Moreno


Ghiacciaio Spegazzini


L’Argentina è una nazione dell'America del Sud che si affaccia sull'Oceano Atlantico e confina con Cile, Bolivia, Paraguay, Brasile e Uruguay.

L'Argentina, ufficialmente Repubblica Argentina, è una repubblica federale.

Il suo territorio è suddiviso in 23 province e una città autonoma, Buenos Aires, che è la capitale della nazione e sede del governo federale, nella cui area metropolitana è concentrato un terzo della popolazione del paese (in totale 42.000.000 abitanti).

Di queste ricordiamo le più famose:

Mesopotamia: la sua maggiore attrazione è costituita dalle cascate dell'Iguazú;

Pampa: la Pampa è la Regione posta al centro del paese dai paesaggi completamente piatti, che comprende la capitale, Buenos Aires;

Patagonia Argentina: è una grande regione; nella parte meridionale troviamo San Carlos de Bariloche, rinomata stazione di villeggiatura nella zona dei laghi andini, spartita a metà con il Cile; più a sud sta El Calafate, il centro che serve da base per escursioni al Parco nazionale Los Glaciares inserito nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO;

Terra del fuoco: Regione situata all'estremità meridionale del continente sudamericano con il porto di Ushuaia donde si parte in crociera per le terre antartiche.

Con una superficie di 2.780.400 km², è il più esteso paese di lingua spagnola nel mondo, il secondo Stato più esteso dell'America Latina, il quarto delle Americhe e l'ottavo più esteso al mondo.

L'Argentina raggiunse l'indipendenza il 25 maggio 1810 quando fu deposto l'ultimo viceré spagnolo che governava da Buenos Aires, e il 9 luglio 1816 fu ufficialmente proclamata l'indipendenza a San Miguel de Tucumán.

Le elezioni portarono nel 1946 alla presidenza il generale Juan Perón, che cercò di dare più potere alla classe lavoratrice e aumentò notevolmente il numero di lavoratori sindacalizzati. I suoi seguaci erano chiamati descamisados, ad indicare simbolicamente la provenienza dagli strati popolari della società. Perón costruì la sua immagine anche grazie all'aiuto della seconda moglie, Evita Perón.

Il 16 giugno 1955 venne organizzato un colpo di stato militare da parte della Marina Militare, che bombarda la Casa Rosada tentando di uccidere il presidente. Il 18 giugno Perón è costretto a fuggire in esilio prima in Paraguay e poi nella Spagna di Franco.

Dal 1976 al 1983 le forze armate detennero il potere per mezzo di una giunta autoincaricatasi del cosiddetto Processo di Riorganizzazione Nazionale; il governo militare represse l'opposizione, sia da parte dei gruppi di sinistra che dai peronisti, utilizzando metodi improntati all'illegalità, dando inizio a quella che sarebbe passata alla storia come la Guerra sporca. Migliaia di dissidenti furono fatti scomparire. Nel periodo della dittatura 30.000 persone scomparvero creando il fenomeno dei desaparecidos.

La democrazia venne ripristinata nel 1983.

La crisi finanziaria asiatica del 1998 causò una fuoriuscita di capitale che sfociò nella recessione e culminò nella crisi economica argentina del novembre 2001. Un mese più tardi, le pesanti rivolte che si scatenarono in tutto il Paese costrinsero il Presidente de la Rúa a dimettersi.

La popolazione è in massima parte di origine europea (soprattutto di ascendenza italiana o spagnola).

In Argentina esiste una notevole libertà di religione, garantita dall'"articolo 14" della Costituzione, anche se lo Stato riconosce come ufficiale il culto della Chiesa cattolica, che ha uno status giuridico privilegiato rispetto ad altre chiese e confessioni.

La lingua ufficiale dell'Argentina è lo spagnolo, chiamato solitamente "castellano" dagli argentini. Rispetto alla lingua parlata in Spagna, tuttavia, vi sono alcune differenze a livello fonetico e morfologico. L'italiano è parlato da circa 1.500.000 persone che lo rendono la seconda lingua più parlata in Argentina.

Tutti i livelli di istruzione sono pubblici e privati. Lo Stato garantisce l'istruzione gratuita a tutti con l'eccezione del laureato.

 

La cura della salute è garantita dal sistema sanitario pubblico, dalle associazioni di volontariato e dalle organizzazioni sanitarie private.