Da lago Batang Ai a Kuching

Lasciato il Resort siamo diretti a Kuching.


E’ la stessa strada percorsa all’andata, quindi rivediamo le stesse coltivazioni, ma ci rendiamo maggiormente conto della vastità delle piantagioni di palma da olio. Ai bordi della strada sono depositate grandi quantità di caschi di olive in attesa di essere portate al frantoio. 







Ci fermiamo in una zona dove sono molto estese le coltivazioni di pepe, visitiamo una piantagione dove riceviamo informazioni relative a questa pianta: si tratta di cespugli che crescono piantando un rametto della stessa specie, si sviluppano rapidamente e, una volta raggiunta l’altezza di 150/170 cm. producono grappoli che sono simili al ribes. Dapprima le bacche sono verdi, poi rosse e, quando diventano nere sono pronte per la raccolta che si effettua due volte al mese.

Il pepe è una delle risorse più importanti del Sarawak e viene esportato in tutto il mondo. I chicchi di pepe sulla pianta, pur essendo dello stesso colore e forma, possono produrre sia il pepe nero che quello bianco.

 









Kuking

Kuching è il capoluogo dello stato federale del Sarawak. È la quarta città della federazione per numero di abitanti, la maggiore sull'isola del Borneo. L'odierno territorio del Sarawak ha fatto parte del sultanato del Brunei fino al 1838, quando l'area attorno a Kuching fu ceduta dal sultano all'avventuriero inglese James Brooke, come ricompensa per l'aiuto nel sedare una ribellione locale. Da allora i suoi discendenti governarono Kuching sotto protettorato inglese col titolo di Raja, fino all'occupazione giapponese del 1941. La città fece parte dell'Impero giapponese per tre anni e otto mesi, finché l'11 settembre 1945 gli ufficiali giapponesi si arresero agli inglesi. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, il terzo e ultimo Raja, Charles Vyner Brooke, cedette Kuching e il Sarawak alla corona inglese. Dopo aver respinto alcuni tentativi di assorbimento da parte dell'Indonesia di Sukano, nel 1963 il Sarawak ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna e il 16 settembre 1963 entrò a far parte della Federazione Malese. Il nome della città, nella lingua locale, significa "gatto", e Kuching è pertanto conosciuta come la città dei gatti. Anche se non è chiaro se l'origine del nome derivi direttamente da questo popolare felino, gli abitanti prendono sul serio l'appellativo della città, tanto che per le vie e le piazze di Kuching si possono incontrare numerose statue che raffigurano gatti. A tale animale è dedicato un museo. Il simbolo della città è ovviamente un felino, e lo si trova riprodotto persino sui tombini. In novembre, e per un mese intero, si svolge il Pesta Meow, cioè il Festival del gatto.

La cosa più bella e davvero particolare, è che si mantiene ancora oggi molto vicina a come era secoli fa. Incontaminata dal progresso, è un luogo caratteristico soprattutto per il fatto che tutta la vita quotidiana si svolge sulle rive del fiume, offrendo ai visitatori paesaggi di incomparabile bellezza.

L’attrazione principale di Kuching rimane la città in se.

 




In questa città si trovano numerose statue di gatti tra cui un grande gatto bianco dagli occhi blu, il farfallino bordeaux e i baffi in metallo noto come great cat of Kuching.






Sarawak Museum. Questo museo, costruito nel 1891, custodisce una interessante collezione di manufatti culturali relativi alla popolazione locale e dell’ambiente naturale della regione.






Kuching Moschea. Questa moschea denominata aka Masjid Bandaraya è stata aperta a pubblico del 1968 da re della Malesia.