Sasso Barisano



Vedute dall’osteria il Terrrazzino


Il Sasso Barisano di Matera accoglie una larga fetta del rione Sassi.

E’ situato nella vallata Nord del centro storico.

Negli anni ’50 ha rappresentato il quartiere degli artigiani materani, ed un importante nodo commerciale con la provincia di Bari. Il suo nome probabilmente deriva dal capoluogo pugliese, ma potrebbe anche derivare dal Console romano Varisius.

Architettonicamente le case del Barisano sono state oggetto di ammodernamenti nel corso dei secoli. Ristrutturazioni e ricostruzioni che hanno modificato l’assetto strutturale primitivo. Come nel Sasso Caveoso, infatti, anche nel Sasso Barisano le case erano scavate nella roccia. Ma col tempo gli ammodernamenti hanno dato vita ad abitazioni costruite e non più scavate. Il vecchio assetto architettonico scavato verrà sostituito dal nuovo che presenta palazzotti e case a più piani. Dalla casa grotta, che resterà l’ambiente tipico del Caveoso, nel Barisano gli abitanti di Matera passano alla casa edificata.

Edifici in tufo che in piccola percentuale restano aggrappati alla roccia, ma in gran parte fuoriescono dalla roccia stessa o vengono realizzati ex novo. L’ambiente interno delle case del Barisano dunque si presenta con più spazi per la famiglia. Le stalle e le cisterne per la raccolta delle acque si trovano al piano inferiore o sotto il livello strada. Spesso, passeggiando nel quartiere nord si possono ammirare palazzotti e terrazzamenti molto signorili e di pregevole fattura. Il materiale per costruire le case tipiche del Barisano è la calcarenite, detta volgarmente TUFO dai materani. Una roccia sedimentaria che si trova in tutta la zona storica ed urbana di Matera, e soprattutto nei rioni antichi. Nelle case costruite del centro storico venivano utilizzati blocchi di tufo. La calcarenite era facile da modellare, ma è anche una roccia porosa e umida.

 

L’umidità, insieme con le condizioni igienico sanitarie, furono il motivo scatenante per l’abbandono degli antichi rioni.








Lasciata la via delle Beccherie scendiamo nelle viuzze del Sasso Barisano.
















Casa grotta







Chiesa della Madonna Santissima delle Virtù

Situata nel Sasso Barisano, e precisamente nel Rione Vetere, la chiesa di Madonna delle Virtù Nuova fu costruita verso la fine del XIX secolo e solennemente consacrata nel 1895 da mons. Diomede Falconio (1895-1899), Arcivescovo di Matera e Acerenza.

La realizzazione dell’edificio si rese necessaria allorché la duecentesca chiesa rupestre di Madonna delle Virtù, situata nel Rione Civita e attualmente utilizzata dal Circolo “La Scaletta” come sede per le grandi mostre di scultura contemporanea, a causa dell’eccessiva umidità degli ambienti, fu ritenuta inadatta al culto.

La facciata, dalle linee molto semplici, presenta un bassorilievo della Madonna con il Bambino detta “delle Virtù”, accompagnata dall’iscrizione “A divozione del popolo”, e un semplice rosone circolare sul portale di accesso.

Ai lati dell’ingresso, entro due nicchie, le statue di San Michele Arcangelo (a sinistra, guardando il portale) e San Leonardo (a destra). Nella parte terminale della chiesa trova posta il piccolo campanile con le due campane di fine ‘800.

 

L’interno, a navata unica, presenta un altare maggiore in marmo bianco, realizzato – ad eccezione degli angeli posti alle estremità – contestualmente all’erezione della chiesa, e una seicentesca alzata in tufo, proveniente dall’ex chiesa di Gesù Flagellato. Al centro dell’alzata, il mosaico della Madonna con il Bambino (Madonna delle Virtù), con accanto le tele di Sant’Alfonso Maria de Liguori e San Bernardo da Chiaravalle (II metà XX sec.), firmate dall’artista materano Francesco Pentasuglia. La portella della custodia del SS. Sacramento, il Crocifisso e i candelieri dell’altare, tutti in ottone, risalgono anch’essi alla fine dell’800.