Il Battistero

"Non mi parean [i fori] men ampi né maggiori
che que' che son nel mio bel San Giovanni,
fatti per loco de' battezzatori"
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XIX canto, versi 16-18)

Il Battistero di San Giovanni è una delle più antiche chiese di Firenze, posto di fronte alla Cattedrale della città, la chiesa di Santa Maria del Fiore.

A pianta ottagonale, interamente rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato, il Battistero è coperto da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali, mascherata all'esterno dall'elevazione delle pareti sopra l'arcata del secondo livello e da un tetto a piramide schiacciata. Questa struttura così affascinante, in cui si fondono fede, storia e arte, ha creato non pochi problemi per la sua datazione. I fiorentini del Medioevo credevano che il Battistero fosse un edificio antico, risalente al periodo romano della città; un tempio pagano trasformato in chiesa. In effetti gran parte del rivestimento marmoreo del Battistero, così come i numerosi frammenti ed iscrizioni antiche e le grandi colonne che sorreggono la trabeazione sopra le porte all'interno, provengono dalle rovine della 'Florentia' romana, forse da qualche edificio pagano. Il monumento che vediamo oggi è il frutto dell'ampliamento di un primitivo Battistero, risalente al IV-V secolo. Nel XIII secolo si dà il via anche alla decorazione musiva interna, ricoprendo la scarsella e l'intera cupola, eseguita da mosaicisti toscani tra i quali, si pensa, dagli artisti della nuova scuola pittorica fiorentina: Cimabue e Coppo di Marcovaldo.

 

La Porta del Paradiso, che rappresenta scene dell'Antico Testamento, è la porta est del Battistero di Firenze, quella principale situata davanti al Duomo di Santa Maria del Fiore. Realizzata dall'orefice e scultore Lorenzo Ghiberti tra il 1425 e il 1452 (con un'importante collaborazione del figlio Vittore) rappresenta il suo capolavoro, nonché una delle opere più famose del Rinascimento fiorentino. Completamente dorata, fu soprannominata del Paradiso da Michelangelo Buonarroti che osservando le formelle esclamò: "elle sono tanto benne che elle starebbono bene alle porte del Paradiso". Danneggiati durante l'alluvione di Firenze, i pannelli originali, dopo essere stati sottoposti a restauro, sono conservati nel vicino Museo dell'Opera del Duomo.


Giuseppe gettato dai fratelli nel pozzo.

Giuseppe venduto ai mercanti.

Consegna di Giuseppe al faraone.

Interpretazione del sogno del faraone.

Il faraone rende onore a Giuseppe.

Giacobbe manda i figli in Egitto per prendere il grano.

 

Giuseppe riconosce i fratelli, li perdona e torna a casa dal padre.


Abramo


Adamo e Eva


Noè


Isacco, Esaù e Giacobbe


Mosè


Davide


Salomone e la Regina di Saba


Giosuè


Caino e Abele