Siena - Santa Maria della Scala

Il Complesso di Santa Maria della Scala è uno dei più antichi ospedali d'Europa. Sorto lungo la via Francigena proprio di fronte allo Duomo di Siena.

 

L'antico Ospedale di Santa Maria della Scala fu uno dei primi esempi europei di ricovero e ospedale per pellegrini e per sostenere i poveri e i bambini abbandonati.



Atrio




Sagrestia Vecchia

La Sagrestia Vecchia, denominata anche Cappella del Sacro Chiodo, fu edificata sul fianco destro della chiesa della Santissima Annunziata intorno al 1444, per ospitare le preziose reliquie acquistate dall’ospedale circa un secolo prima, fino ad allora conservate nella Cappella del Manto.





Cappella della Madonna

La Cappella della Madonna fu edificata intorno al 1680 per la volontà di suor Elisabetta Biagini, nello stesso luogo dove si trovava una più antica cappella dedicata ai santi Gioacchino e Anna.

Conserva un ciclo settecentesco dedicato alla Madonna, opera del pittore Giuseppe Nicola Nasini, realizzato in collaborazione con il figlio Apollonio. La decorazione è costituita da due grandi tele poste sulla parete destra, entro cornici a stucco, raffiguranti la Natività della Vergine e la Presentazione al Tempio; nella parte opposta un altro dipinto, sempre su tela, con la Fuga in Egitto. Una serie di affreschi, raffiguranti l'Incoronazione della Madonna, la Vergine incoronata dalla Trinità e alcuni Angeli con gli strumenti della Passione caratterizzano invece le volte, i peducci e il soffitto. Si tratta probabilmente di una delle ultime realizzazioni di Giuseppe Nicola Nasini, il più autorevole esponente della pittura senese di questo periodo.

 

Sull'altare è posta un'interessante tavola cuspidata dei primi del Quattrocento, opera del pittore senese Paolo di Giovanni Fei, raffigurante la Madonna col Bambino circondata da sette angeli. Il dipinto, che era custodito da suor Elisabetta, fu collocato nella cappella al momento della sua ristrutturazione. 




Chiesa della Santissima Annunciata

Nata come cappella dello "spedale", si trova nel suo nucleo più antico, documentato già in un atto di donazione del 29 marzo 1090. Oggi vi si accede dalla Cappella della Madonna. La chiesa dovette essere edificata nel 1257, ma completamente trasformata nella seconda metà del XV secolo, ad opera di Guidoccio di Andrea, con l'aiuto, tra gli altri, del celebre Francesco di Giorgio Martini, a cui spettano le decorazioni (perdute) della "nobil tribuna", cioè la zona absidale stessa, e quella del "palcho a scatole", cioè dei cassettoni nel soffitto.

Alla fine del Seicento le disposizioni testamentarie di Agostino Chigi, già rettore dell'ospedale, permisero la ricostruzione dell'altare maggiore, che fu rifatto in marmo da Giuseppe Mazzuoli e sulla cui sommità venne posto il bellissimo Cristo bronzeo di Lorenzo Vecchietta (1476), di ispirazione donatelliana. In quell'occasione vennero anche creati due altari laterali, cui si aggiunsero altri due nel primo Settecento.

 

Al 1730 risale la decisione di ridecorare il catino absidale, cui contribuì entro i due anni successivi Sebastiano Conca, dipingendovi la Piscina Probatica narrata nel Vangelo di Giovanni. 



La sala del Pellegrinaio

Il Pellegrinaio è il vano più interessante e prezioso di tutto il complesso museale. Costruito intorno al 1320-1330, fu ristrutturato intorno al 1380 e dotato dell'attuale volta a crociera agli inizi del 1400. Fu quindi affrescato da vari artisti negli anni 1440-1444, conservando un importante ciclo esaltante della missione dell'ospedale. Gli affreschi del Pellegrinaio non solo rappresentano un ciclo quattrocentesco di grande originalità e suggestione, ma sono anche una testimonianza iconografica unica in Europa sulla vita ospedaliera dell'epoca, con descrizioni minute dei costumi, degli oggetti e dei fondali architettonici. 

 

Questo locale fu costruito inizialmente per offrire ospitalità ai numerosi pellegrini in transito a Siena (da cui il nome). Nel Quattrocento si decise tuttavia di conferirgli il ruolo di salone di rappresentanza, per poi assolvere le più svariate funzioni nel corso dei secoli, inclusa quella di accogliere i degenti. È stata corsia ospedaliera fino al 1995. 



Pagamento dei baliatici con il grano– Aut. Pietro d’Achille Grogi e Giovanni di Raffaele Navesi


Governo e cura degli infermi - Aut. Domenico di Bartolo



Distribuzione delle elemosine -Aut. Domenico di Bartolo


Accoglienza, educazione e matrimonio di una figlia dello spedale - Aut- Domenico di Bartolo


Pranzo dei poveri - Aut. Domenico di Bartolo


Storia del Beato Sorore - Aut. Lorenzo Vecchietta


Costruzione delle mura  dello spedale - Aut. Domenico di Bartolo


Investitura  del rettore  - Aut. Priamo  della Quercia


Celestino III concede privilegi di autonomia all’ospedale - Aut. Domenico di Bartolo


Pagamento dei Baliatici con il denaro  - Aut. Pietro d’Achille Crogi e Giovanni di Raffaele Navesi



Cappella delle reliquie

Questa cappella fu edificata nella seconda metà del Trecento per accogliere le reliquie acquistate nel 1359 a Venezia e qui rimaste fino al loro trasferimento nella Sagrestia Vecchia (1444 circa). La cappella è detta anche Cappella del Manto, dal nome  dell’affresco di Domenico di Bartolo del 1445, conservato qui fino al 1610, quando fu collocato anch'esso nella Sagrestia Vecchia, dove si trova tuttora.






Spazi nel primo e secondo livello



Magazzini della Corticella



Sala





Sala San Giuseppe




Oratorio di Santa Caterina della Notte

Dove santa Caterina da Siena sostava in preghiera e portava conforto agli ammalati.