Puno a Cusco - seconda parte


Siamo al Passo Raja







Cordigliera delle Ande
















Raggiungiamo il parco archeologico di Raqchi con le rovine della città e il maestoso tempio di Wiracocha, uno dei pochi siti inca scoperti con costruzioni in pietra e adobe (mattoni di argilla e paglia).

Qui ci aspetta Marina, la nostra guida per questo pomeriggio.

La città fu fondata nel 1400 sulla riva occidentale del fiume Vilcanota,  posizione strategica in una pianura tra colline di origine vulcanica.

Ė un sito ben conservato, lungo le mura perimetrali cittadine di 4 km correva un fossato a secco di difesa.

L’area era suddivisa in zone, a specifica destinazione, con edifici residenziali riservati a funzionari amministrativi e a sacerdoti del culto del dio Sole.

 

Altre strutture erano riservate ad agricoltori, allevatori, artigiani, magazzini e caserme per le truppe.







Fra i numerosi templi, il più importante era quello di Wiracocha, dedicato al creatore inca, alto una quindicina di metri, a tronco di piramide. Si tratta della più alta struttura rinvenuta.

 


Ė un complesso veramente interessante, sia per le dimensioni che per la suddivisione delle costruzioni che ben fanno capire quale livello di organizzazione sociale avessero raggiunto gli inca.

    Marina ci parla un po’ degli antichi popoli: in Perù, i primi abitanti potrebbero essere arrivati dalla Polinesia o dalla Mongolia, attraverso lo stretto di Bering, passando dalla Colombia.

    Erano cacciatori nomadi con una scarsa vita di relazione comunitaria. Sono stati ritrovati resti umani risalenti a 14.000 anni fa.

    Nel corso degli anni si susseguirono vari popoli fino a quando, nel XIII secolo, ebbe inizio la storia degli inca.

      L’inca, ossia l’imperatore, era il più alto nell’organizzazione piramidale, sotto di lui seguivano tutti gli altri fino agli ultimi, che però non erano mai schiavi.

         Gli dei erano gli astri o altri elementi della natura: tuono, fulmine, monti …, ma l’unico dio nel vero senso della parola era Wiraqucha, creatore del sole, della luna e delle stelle.

 

         Il culto centrale però era riservato all’Inti, il dio Sole.




Oggi, 21 giugno, cade il solstizio d’inverno, giorno della nascita del sole. Molte persone ancora ai nostri giorni salgono sulla montagna di buon mattino per fare offerte alla Pachamama, la madre terra. Le lasciano sotto una pietra e fanno richieste al sole perché possa esaudire i loro desideri.

Come già detto in precedenza, attualmente oltre l’80% della popolazione è di religione cattolica, ma questa fu imposta dagli spagnoli con la forza. In realtà, esiste un sincretismo religioso legato a miti e leggende che alimentarono il panteismo dell’impero inca. Si narra che gli spagnoli uccidevano tutti coloro che non accettavano di aderire al cattolicesimo, li obbligavano a pregare ad alta voce perché temevano che altrimenti potevano, nel silenzio, rivolgersi ai loro

Molte delle persone che abbiamo conosciuto, pur essendo di religione cattolica, compiono regolarmente riti legati al culto del dio sole o di altre divinità minori.

Alexis (la nostra precedente guida) ci ha raccontato che questa mattina, molto presto, è salito sulla montagna per fare le offerte al dio sole.

 

Spesso, attualmente, l’adesione al cattolicesimo è praticata per poter inserire i figli nelle scuole cattoliche perché sono molto preferibili a quelle pubbliche per la preparazione che possono raggiungere gli alunni.























Proseguiamo il viaggio e ci fermiamo ad Andahujlillas per visitare la chiesa coloniale dedicata a San Pietro e denominata “cappella sistina d’America” grazie alla quantità e qualità delle decorazioni dei suoi interni (non si può effettuare foto).





Fu costruita dai gesuiti alla fine del XVI secolo con pareti molto grosse fatte di mattoni essiccati al sole.

L’interno è ricco di affreschi che coprono le pareti e il tetto con modelli geometrici e motivi floreali rivestiti di lamine d’oro.







Finalmente, dopo questa lunga giornata, arriviamo a Cusco dove ci aspetta Franco.