Gerusalemme - Via Crucis attraverso la Via Dolorosa

Con la Via Crucis s’intende il cammino percorso da Gesù dalla condanna al sepolcro. Alcuni avvenimenti sono raccontati nel Vangelo, altri sono tramandati dalla tradizione cristiana. Sono 14 stazioni o fermate di meditazione e si concludono con la 15^ stazione con la risurrezione: il sepolcro vuoto. Iniziamo la Via Crucis dalla Cappella della Flagellazione (La chiesa della Flagellazione è un luogo di culto cattolico di Gerusalemme, meta frequente di pellegrinaggio, posto nel quartiere musulmano della Città Vecchia di Gerusalemme, nei pressi della Spianata delle moschee).


Prima stazione: Gesù è condannato a morte.


Seconda stazione: Gesù riceve la croce.

La stazione è segnata sul muro esterno della cappella della Condanna Interno della Cappella della Condanna. 



Terza Stazione: Gesù cade per la prima volta.

Dopo esser passati sotto l’arco dell’Ecce Homo, sulla destra si trova un edificio chiamato Prigione di Cristo. Più avanti a sinistra alla biforcazione della strada una cappellina ricorda la prima caduta di Gesù, ricordata dalla tradizione, ma non dal Vangelo. Questa cappellina come la quarta appartiene agli Armeni cattolici. 


Quarta stazione: Gesù incontra sua Madre Maria.

Tra la terza e la quarta c’è la chiesa armena di nostra Signora dello Spasimo (1881) Sulla strada la stazione è segnata da due busti, uno della Vergine, l’altro di Gesù, posti sopra la porta di un piccolo oratorio 


Quinta stazione: Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce.

Lasciando la valle del Tyropeion (venditori di formaggio) inizia la salita verso il Calvario. Il primo edificio sulla sinistra, costruito dai francescani nel 1895, segna il posto dove Simone fu costretto a portare la croce. Non è un gesto di gentilezza da parte della soldataglia, ma di cattiveria: Gesù non deve morire per strada, ma sulla croce. 

La nicchia dove Gesù, secondo la tradizione, appoggiò la propria mano per rimanere in equilibrio mentre Simone lo aiutava.


Sesta stazione: La Veronica asciuga il volto a Gesù.

A sinistra dopo una volta, una colonna incassata nel muro ricorda questo episodio. Non si sa chi fosse questa donna. Il nome viene dal panno di lino da lei usato: Veronica “vera immagine”. Dentro l’edificio, comprato dai greci cattolici nel 1883 c’è una recente cappella con resti di mura ed archi antichi; al di sopra c’è la chiesa di S. Veronica. 


Settima stazione: Gesù cade per la seconda volta.

La salita si fa più ripida ed al crocicchio c’è il luogo della seconda caduta. Gesù sarebbe caduto mentre varcava la Porta Giudiziaria, perché lì venne affissa la sentenza di morte. Il luogo fu acquistato dai Francescani nel 1875. Sono due cappelline soprapposte. La colonna rossa che vi si trova proviene dal Cardo Massimo fatta costruire da Adriano. 


Ottava stazione: Gesù parla alle donne di Gerusalemme.

Si sale sulla via Aqabat el. Khanqa e si trova una croce incassata nel muro del convento greco ortodosso di S. Caralambos che sorge sulla antica casa dei canonici del S. Sepolcro. 40 anni dopo le parole di Gesù si realizzeranno con la desolazione di Gerusalemme. 


Nona Stazione: Gesù cade per la terza volta.

Anche se vicina alla precedente, si deve fare un lungo giro a causa degli edifici esistenti. Si passa attraverso un tratto di Suq, o come lo chiamavano i Crociati “strada del cattivo cibo”, si sale una scalinata sulla destra e si giunge alla porta di un convento copto. 


Decima stazione: Gesù è spogliato delle vesti.

Entrati nella sinistra c’è una terrazza al centro della quale c’è la cupola della chiesa di S. Elena. All’intorno ci sono le poverissime abitazioni degli Abissini, espulsi dalla loro parte di chiesa sottostante perché non potevano pagare i tributi, cantano sul tetto le lodi di Dio.

 

Attraversato il convento si esce nella piazzetta del S. Sepolcro. Si entra e si sale subito a destra attraverso dei gradini alti che portano subito alla vetta del Calvario. Sulla destra c’è il luogo della spoliazione di Gesù. L’altare che vi si trova è dei cattolici. 

 

Abitazioni degli Abissini


Undicesima stazione: Gesù è inchiodato alla Croce.

Tutta la navata è coperta di pitture, pendono tante lampade. L’altare si trova sulla roccia del Calvario che sostenne la Croce. Sotto la mensa un disco di metallo copre il posto dove fu infissa la croce. A destra una lastra di marmo nasconde la fenditura nella roccia prodottasi alla morte di Gesù e che attraversa tutto il masso. 


Dodicesima stazione: Gesù muore in croce.

Davanti a quest’altare si fa la memoria e la meditazione sulla morte di Gesù in croce per liberarci dalla morte eterna. Dalla sua morte la nostra vita. Al centro tra i due altari, spoliazione e crocefissione, c’è un altarino: “lo Stabat Mater” con una bellissima immagine della Madonna Addolorata portata nel 1778 da Lisbona. Intorno alla statua, un tesoro di gioielli, ori, offerte votive dei pellegrini. Una inferriata in bronzo collocata nel 1955 protegge la viva roccia del Calvario. 


Tredicesima stazione: Gesù è deposto dalla croce tra le braccia della Madre.

Scesi dal Calvario si entra nella cappella di Adamo. Sotto il Golgota c’è una grotta naturale e dietro un altare dedicato a Melchisedech e si vede la continuazione della fenditura della roccia. Alcuni mosaici sulla parete dinanzi alla porta d’ingresso presentano le ultime stazioni. La grande pietra dell’Unzione che accoglie i pellegrini all’ingresso nella Basilica indica la pietra su cui sarebbe stato posato il corpo di Gesù, appena staccato dalla Croce, per essere unto con gli oli ed i profumi. Ogni giorno delle persone lavano purificano e disinfettano la pietra su cui si curvano a pregare migliaia di devoti. 

Pietra dell'unzione


Quattordicesima stazione: Gesù è deposto nel sepolcro.

Il corpo di Gesù è posto nel sepolcro scavato nella roccia che Giuseppe d’Arimatea aveva fatto preparare per sé. Adesso, isolata la roccia del sepolcro, è la meta principale dei pellegrini cristiani che vanno a visitare la Terra Santa. L’edicola del Santo Sepolcro fu costruita nella sua pesante forma nel 1810. Entrando troviamo la cappella dell’Angelo, perché il giorno di Pasqua seduto sulla pietra annunci  la risurrezione di Gesù. Nel piedistallo al centro di questa grotta c’è conservato un frammento della pietra usato per chiudere la tomba di Gesù. A destra e a sinistra ci sono delle fessure attraverso le quali il sabato santo, nel rito orientale, viene passato il fuoco santo. Una porticina bassa immette nella tomba vera e propria ed è coperta da lastre di marmo. Si può  entrare 3 o 4 persone alla volta e ci si ferma poco per dare a tutti la possibilità di entrare e vedere e poi meditare e pregare. 

Edicola del Santo Sepolcro.


Dietro l’edicola del S. Sepolcro c’è una cappellina copta ricostruita diverse volte. Davanti ad essa c’è la cappella armena, usata dai siriani, che contiene tombe scavate nella rocca e risalenti al tempo di Gesù. Sono chiamate le tombe di Nicodemo e di Giuseppe d’Arimatea padroni di questo giardino. 



Cappella del sorteggio della veste di Gesù


Cappella di Sant'Elena.


Ingresso alla Basilica della Resurrezione