Matera


Matera è stata definita patrimonio UNESCO e capitale della cultura 2019 per l’unicità dei sassi, di antichi rioni delle case, delle chiese e dei frantoi scavati nella roccia calcarea.

E’ una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai giorni nostri. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia.

Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. Questa città è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. È una città dalla storia affascinante e complessa: città di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, civiltà, culture, diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle di matrice bizantina ed orientale, all’avvento dei Normanni, il sistematico tentativo di riduzione della città rupestre alle regole della cultura della città europea: dal romanico, al rinascimento, al barocco, gli ultimi otto secoli di costruzione e rifinitura della città hanno tentato di plasmare, vincere le naturali resistenze del preesistente habitat rupestre, determinando architetture e sistemazioni urbane di particolare qualità ed originalità. Oggi, nuovamente nel segno della cultura urbanistica europea, gli aspetti della sfida della riqualificazione, del recupero sostenibile, della riconquista dell’identità perduta sono le attività che hanno riportato alla ribalta questa città unica diventata a ragione patrimonio mondiale dell’umanità. Sulla scorta di questa particolare vicenda storica, Matera offre oggi ai suoi visitatori l’affascinante sensazione di scoprire, sul filo originale della propria cultura, delle proprie emozioni, le tracce, a volte apparentemente umili, a volte colte, di quella competizione che ha a lungo caratterizzato la città.

Il centro storico di Matera è situato su un pianoro che delimita in alto i Sassi di Matera. Anche qui mostra diversi livelli di sovrapposizione di strati urbani. Infatti nella piazza centrale Piazza Vittorio Veneto si trovano alcune aperture che mostrano il livello originario dei luoghi, oggi chiamati ipogei, che si trovano al di sotto della stessa piazza. Gli ipogei si articolano in continuità formando una vera e propria città sommersa connessa con i Sassi. Qui si trovano delle strutture rupestri eccezionali come la grande cisterna denominata Palombaro Lungo con pareti alte 15 metri e fino a poco tempo fa navigabile.

Questo centro storico si sviluppa con vie che collegano diverse piazze lungo un asse chiamato asse settecentesco perché prese la sua fisionomia a partire dalla fine del 1600. Nel suo centro si susseguono una serie di importanti palazzi e chiese che hanno avuto un particolare rilievo nel corso della storia cittadina.

 

In Piazza Vittorio Veneto domina il grande Palazzo dell’Annunziata, ex convento, attuale sede della Biblioteca Provinciale. Di fronte il grande palazzo della Prefettura, la Chiesa di San Domenico del XIII secolo, la Chiesa dei Cavalieri di  Malta. Al centro della piazza ci sono quattro grandi aperture che mostrano gli ipogei dove sono presenti anche la grande cisterna del Palombaro Lungo, e la Chiesa rupestre del S. Spirito risalente al X secolo d.C. 


Piazza Vittorio Veneto



Fontana ferdinandea

La fontana monumentale fu eretta nel 1832 per rispondere alla mancanza di acqua corrente in cui versavano le popolazioni materane.

Quando il delicato sistema di canali e di raccolta venne meno, a causa dell’incremento della popolazione, fu necessaria la costruzione di un acquedotto e di una serie di fontane dalle quali i popolani potessero attingere acqua potabile.

Nel 1557 l’arcivescovo Sigismondo Saraceno ordinò la costruzione di una fontana nella quale confluisse il Grabiglione (il ruscello) del Sasso Barisano; quasi tre secoli dopo in questo stesso punto fu eretta la Fontana Ferdinandea, così detta in onore di Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie.

 Nello stesso periodo furono realizzati un sistema di canalizzazione delle acque e un acquedotto per il Sasso Caveoso. La fontana è coronata dallo stemma della città, con sopra la corona reale ed una croce.




Palazzo (ex monastero) dell’Annunziata

 

Probabilmente in seguito a un terremoto, nella zona della Contrada della Torre alla Fontana fu costruito il monastero delle suore claustrali domenicane. Sull’architrave di uno degli ingressi si legge la data di edificazione, il 1735. La facciata principale sorge su una torre cinquecentesca appartenente alla cinta muraria che faceva parte dell’antico sistema difensivo. Dall’ingresso principale dell’austera facciata si accedeva alla Chiesa dell’Annunziata, mai officiata, situata nel cortile centrale. Sede del Palazzo Comunale  e ospita la Biblioteca Provinciale.








Chiesa di S. Domenico ed il Convento dei Padri Predicatori, risalente al 1230.

La raffinata chiesetta è in stile romanico pugliese. Notevole è la decorazione della facciata dove, fra figure di animali e pastori (probabilmente committenti), troneggia la Ruota della Fortuna, tipica dell’area materana. Tre telamoni sorreggono la ruota, sulla cui sommità trionfa S. Michele col drago. Al centro è il cane con la fiaccola in bocca, simbolo dell’ordine domenicano.







Chiesa di Mater Domini

 

La piccola chiesa fu costruita nel 1680 per volere di Silvio Zurla, commendatore dei Cavalieri di Malta, sopra la Chiesa ipogea di S. Spirito. Sul campanile a torre piatta si trovano gli stemmi dei Cavalieri Gerosolimitani (chiamati in seguito Cavalieri di Malta) e della famiglia Zurla.





Il Palombaro Lungo.

E' una grande cisterna che si dirama sotto la parte antica di Matera. È uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi della città in quanto l'ingresso è posto proprio in p.zza Vittorio Veneto.

La cisterna realizzata nel 1846 per volere di Mons. A. Di Macco, serviva a sostegno degli abitanti del Sasso Caveoso come riserva idrica.

La parola "palombaro" deriva dal latino plumbarius, cioè colui che rivestiva col piombo le condutture che portavano l'acqua dagli acquedotti alle case, alle fontane e alle terme.

 La cisterna è profonda 15 metri e contenente circa 5.000 metri cubi di acqua e, attualmente, grazie ai lavori di restauro, è stato allestito un ponteggio per permettere ai turisti di percorrerla. A visitarla si resta meravigliati dall'atmosfera misteriosa e silenziosa che ci permette di attraversare cunicoli, grotte e cisterne contigue.








Civita


Il rione Civita si sviluppa nella parte centrale dei Sassi. Copre una vasta area rocciosa che si incastra tra il Sasso Caveoso ed il Barisano. Ha una forma allungata come una lingua di terra che separa nettamente i 2 quartieri storici.

La Civita rappresenta anche il punto di origine della vita sociale e urbanistica dei Sassi. I primi insediamenti, infatti, sono stati rinvenuti nell’area dove sorge attualmente la Cattedrale. Un tempo la conformazione dei Sassi era molto diversa da quella di oggi.

Il fulcro urbanistico si concentrava esclusivamente sul colle Civita, mentre tra Barisano e Caveoso si estendevano terrazzamenti, orti e tratturi rurali.

La zona della Civita è stata la sede delle famiglie nobiliari di Matera.

Grandi latifondisti, e alte personalità ecclesiastiche da sempre hanno occupato i palazzi signorili nei dintorni.  Molti dei quali, al loro interno, conservano dipinti barocchi e motivi architettonici totalmente differenti da quelle degli altri rioni.

Una caratteristica del rione Civita sono gli ambienti abitativi. Gli spazi interni in questa fetta dei Sassi, infatti, sono molto grandi e ricchi di finestre. Godono, poi, di un elemento fondamentale per sopperire al nemico numero uno del tufo, l’esposizione al sole. La collina del Duomo, difatti, risulta molto illuminata e ricca di luce. Il sole, in tal caso, entrando nelle abitazioni riscaldava gli ambienti e li rendeva più vivibili.

Ancora oggi sono tanti i materani che vivono sul colle Civita, con tutti i servizi ed i comfort necessari.

 

Ci sono inoltre la sede Arcivescovile, Hotel di Lusso ed alberghi di pregio.














 

 

 

 

 

 

Via delle Beccherie












Piazza Sedile

 

Con il palazzo Sedile, che rappresenta il fulcro della vita culturale e amministrativa della città di Matera. Nel 1779 fu ammodernata la facciata del Palazzo in stile rinascimentale. Resa imponente da due torri campanarie, fu arricchita da diverse statue; a sinistra Sant'Eustachio e a destra Sant'Irene (ai cui piedi è riconoscibile la rappresentazione dei Sassi di Matera). Quattro altre statue, rappresentanti le quattro virtù cardinali, furono sistemate in nicchie valvate: in basso a destra, una donna con ai piedi un serpente simboleggia la prudenza, in alto a destra una donna che spezza una colonna simboleggia la fortezza; in basso a sinistra una donna che versa dell'acqua in una coppa di vino simboleggia la temperanza; in alto a sinistra una donna con in mano una bilancia e una spada simboleggia la giustizia. È evidente che queste statue non abbiano una funzione decorativa, bensì rendono il Sedile un "palazzo parlante": comunicano infatti a chi è all'esterno quali siano gli ideali propri di un buon amministratore. Il grande arco d'ingresso è tipicamente rinascimentale ed è fiancheggiato da due torri caratterizzate dalla presenza di un orologio e una meridiana. Nell'androne sulla destra è possibile ammirare un affresco raffigurante Carlo III a cavallo e sulla volta dei dipinti celebrativi delle bellezze del Regno di Napoli. Nel 1840 fu decisa la costruzione della Sala Consiliare, struttura interna in aggiunta al Sedile esterno. Davanti all'androne d'ingresso, era presente il Sedile, monumento politico-amministrativo della città, che verso il 1930 fu inspiegabilmente abbattuto. Qui ha sede oggi il Conservatorio di musica di Matera.