Granada - Alhambra



Il monumento più celebre di Granada è l'Alhambra. Fu costruita nel quattordicesimo secolo da Muhammad Ibn Nasr ed è composta da tre parti: Alcazaba (dall'arabo al-Qaṣaba, residenza fortificata), Casa Reale o Alcazar (dall'arabo al-Qaṣr, il Palazzo) con i giardini ed Alhambra alta o Quartiere degli Artigiani del Popolo, la cui estensione è di 104.000 metri quadrati. La fortezza era fiancheggiata da ben trecento torri, quattro delle quali sono ancor oggi porte d'ingresso al recinto, due strade pressoché parallele attraversavano la città delle quali solo una si è conservata. Interessanti sono diverse sale con le caratteristiche decorazioni geometriche arabescate, sia del palazzo pubblico (Mexuar) sia di quello privato (Diwan o Serraglio), anche se alcune sono un po' trasformate dai re cristiani. Caratteristici i cortili, uno dei quali detto "Patio dei mirti", per le piante di mirto che delimitano l'interno pieno di acqua, e un altro, al centro dell'harem, detto "dei leoni" per la fontana centrale la cui vasca è sorretta da dodici leoni. Altri edifici ospitano i bagni con diverse stanze, e poi cortili, giardini, fontanelle, piccole canalette in cui scorre l'acqua, rendono unico questo complesso. L'Alhambra è stata candidata dalla Spagna al concorso per l'elezione delle 7 meraviglie del mondo moderno nel 2007. Comprende anche il Palazzo di Carlo V.



Porta della Giustizia

E' la porta dove si posizionavano i giudici per dettare le loro sentenze. È uno degli antichi accessi principali dell'Alhambra. Sull'arco esterno è rappresentata una mano: le cinque dita simboleggiano i cinque pilastri dell'islam (la fede in un solo Dio, la preghiera, il digiuno, l'elemosina e il pellegrinaggio a La Mecca). Sopra la mano i re Cattolici vi apposero la statua della Madonna per dimostrare che il cristianesimo era superiore all'islam.




Palazzo di Carlo V



Quando Carlo V venne a Granada in luna di miele, si innamoró dell'Alhambra e della cittá. Si stabilí nei palazzi Arabi ma decise di costruire il suo palazzo privato piú spazioso adiacente ai Palacios Nazaríes per poter continuare a goderseli.

I lavori iniziarono nel 1527 e terminarono dopo il  1550.

Questo edificio rinascimentale é un quadrato di 63 metri quadri con un cortile interno circolare di 30 metri di diametro. In origine vi era un pozzo al centro, ma é stato coperto.

Il progetto fu parzialmente pagato con le tasse pagate dai Moriscos (Musulmani che si erano convertiti alla religione cristiana) in cambio del permesso di restare a Granada e continuare a mantenere le loro tradizioni.

L'edificio é articolato su due livelli: il livello inferiore del patio ha 32 colonne di pietra in stile Dorico (vedi foto a sinistra) e il livello superiore con 32 colonne in stile Ionico (vedi foto a destra). L'edificio doveva essere ricoperto da un soffitto a cupola come il Pantheon di Roma, ma non fu mai terminato e il tetto della galleria superiore fu terminato solo nel 1957.

 

Oggi l'edificio ospita il Museu delle Belle Arti con opere d'arte dell'Alhambra.


Patio del Palazzo di Carlo V

Questo ampio patio circolare è posto su due piani ed è abbellito da armonici colonnati in stile dorico (32 colonne)  presenti nella pianta inferiore e dei colonnati in stile ionico (32 colonne) presenti nella pianta superiore.

Porta del vino

La Puerta del Vino è la porta principale di accesso alla medina dell’Alhambra e una delle più antiche strutture.  Dava passo alla cittadella e si apriva alla fortificazione.

 

Fin dal 1556 gli abitanti dell’Alhambra depositavano in questa porta il vino che bevevano, che era esente di tasse. Questo è uno dei motivi che spiega l’origine del nome di questa porta; ma un’altra teoria afferma che il suo nome proviene da una confusione di parole. Il carattere non militare spiega la ricchezza decorativa di questa porta.


Piazza del los Aljibes

La Piazza delle Cisterne (Plaza de los Aljibes) ricevette questo nome per via delle cisterne che furono costruite dal conte di Tendilla nel 1494 nel canalone tra l'Alcazaba ei palazzi. Queste cisterne, lunghe 34 metri, larghe 6 e alte 8, divennero poi l'attuale piazza, quando furono interrate così come le strade e le piazze circostanti. La piazza forma una vasta spianata tra le torri e le difese dell'Alhambra da un lato e la Porta del Vino (Puerta del Vino), i palazzi arabi e il Palazzo di Carlo V (Palacio de Carlos V) dall'altro. Dalla piazza si possono ammirare meravigliosi scorci della città.


La Torre de la Vela é la torre sulla sinistra della foto, con le bandiere e il campanile, ed é la torre che domina sia Granada che l'Alhambra. La torre é stata costruita nel Tredicesimo secolo durante la dinastia dei Nasridi e la campana ha sempre avuto un ruolo importante nella vita quotidiana di Granada.

 Quando Boabdil si arrese, gli stendardi reali dei Monarchi Cattolici furono issati sulla torre. Oggigiorno, quattro bandiere sventolano sulla torre: la bandiera blu europea, quella andalusa verde e bianca, quella spagnola rossa e gialla e quella rossa e verde di Granada.


Cortile di Machuca

Chiamato così per il cognome dell'architetto di Carlo V.

 

Questo cortile contiene una grande vasca centrale chiamato in arabo "modo zafariche pellegrino" ed è stato modificato in epoca cristiana.


Palazzo Nazaries

 

Patio de Machuca

Palacios Nazaries è un complesso di palazzi:

 

Mexuar, il Palacio de Comares e il Palacio de los Leones.  


Mexuar

Il nome Mexuar proviene dall’arabo Maswar, il luogo dove si riuniva la Sura o il Consiglio dei Ministri: per l’appunto questa stanza è servita in passato ad importanti riunioni, audizioni e sentenze. Era qui che il sultano, seduto su una piattaforma rialzata, impartiva la giustizia.






L’Oratorio

Si trattava di una sala di preghiera privata del sultano, dotata di mihrab e di finestre a doppio arco con vista sul paesaggio e sulla città sottostante.

Durante i restauri dell'Alhambra tra il 1868 e il 1889 l'oratorio fu incorporato nella Sala del Mexuar abbattendo una parte del muro per creare una porta tra di loro




Soffitto del Cuarto Dorado


Alla sala del Cuarto Dorado dietro il portico si accede attraverso tre arcate decorate, di cui quella centrale è anch'essa più ampia delle altre e sormontata da due finestre.

 

Nel 1499, dopo la conquista cristiana, questo soffitto fu dipinto e dorato con motivi ornamentali da Juan Caxto e Jorge Fernández, che diedero alla sala il nome attuale.






Patio del Cuarto dorado

Patio Cuarto Dorado ("Cortile della Sala d'Oro" o "Cortile della Sala Dorata"). Il lato nord di questo cortile è occupato da un portico che precede la sala.

 

Qui la facciata del palazzo de Comares



Il Patio dei mirti o Patio de los Arrayanes

Il suo nome attuale è dovuto ai cespugli di mirto che circondano il laghetto centrale e il cui colore verde brillante contrasta con il marmo bianco del patio. Era anche chiamato Patio dello Stagno o Bacino (Patio del Estanque o de la Alberca) per via del laghetto centrale, lungo 34 metri e largo 7,10.[1] Il patio è diviso in due parti dal laghetto, che riceve l'acqua da due fontane. Lo spazio è circondato da camere e portici. Questi portici poggiano su colonne con capitelli cubici, che hanno sette archi semicircolari decorati con rombi traforati e iscrizioni lodanti Allah. L'arco centrale è più grande degli altri sei e presenta solide capesante decorate con forme vegetali stilizzate e capitelli di Mocárabes.








Sala della Barca

Chiamata così poiché presenta ricchi intonaci con lo scudo nasride e dentro la parola «Benedizione», che in arabo si dice "Baraca", e che i castigliani hanno trasformato in "Barca"




Sala degli Ambasciatori


Era un po' più elevato perché era consuetudine sedersi per terra sui cuscini e guardare fuori dalla finestra da quella posizione. L'intero perimetro è coperto da una base piastrellata. Il soffitto è un capolavoro della falegnameria di Granada. È una volta che sale fino a 18 metri di altezza e rappresenta il firmamento. È costruita con legno di cedro e intarsi di altri legni di diversi colori, per un totale di 8.017 pezzi. La parte centrale rappresenta il Settimo Cielo o Paradiso Islamico dove risiede Allah, centro raggiungibile dopo l'ascensione degli altri sei cerchi che lo circondano. Le quattro diagonali simboleggiano i quattro fiumi del Paradiso.















Sala dei mocárabes

Chiamata così per la volta di mocárabes che la copriva fino al XVI secolo, quando fu danneggiata da un'esplosione nel 1590 e poi demolita. Quella di oggi è del XVII secolo. Era l'ingresso al palazzo dall'esterno, attraverso una porta ora chiusa, anche se attraverso una galleria dell'epoca dei monarchi cattolici si può accedere al Palazzo de Comares. Ha mura con intonaci, iscrizioni religiose e stemmi della dinastia dei Nasridi.


Patio dei Leoni

Il patio dei Leoni ha un andamento oblungo, di 35 metri di lunghezza per 20 di larghezza, circondato da una bassa galleria sostenuta da 124 colonne di marmo bianco. A ciascuna estremità sporge un padiglione con pareti filigranate e tetto a cupola chiara, ornato in modo elaborato. Il patio è pavimentato con piastrelle colorate e il colonnato con marmo bianco, mentre le pareti sono ricoperte, da terra fino all'altezza di 1,5 metri, con piastrelle azzurre e gialle. Ogni parte è irrigata da un canale d'acqua che simboleggia i quattro fiumi del Paradiso. Questo cortile è, quindi, una materializzazione architettonica del Paradiso, dove i giardini, l'acqua e le colonne formano un'unità concettuale e fisica. 



Questi leoni sono grandi come sculture di animali nell'arte islamica. Si dice che rappresentano le Dodici tribù di Israele, due di loro hanno un triangolo sulla fronte, che indica le due tribù esistenti Giuda e Levi. I leoni sono stati rimossi nel 2007 per il restauro eseguito in studio mentre la fontana è stata restaurata sul posto. Sono stati rimessi dove erano stati posti nel luglio 2012 dopo la ricostruzione del tradizionale sistema di scorrimento dell'acqua di questo Patio.






Sala de los Abencerraje

Divisa in due locali, il soggiorno e la camera da letto, questa stanza prende il nome dalla famiglia araba Ben-Serragh ed è uno de luoghi in cui possiamo godere davvero della spettacolarità dei mocàrabes. Se già sono belle la fontana dodecagonale e gli archi laterali, la cupola è meravigliosa. Questa a  forma di stella a otto punte, decorata con queste piccole stalattiti, è appoggiata su otto sporgenze, anch’esse decorate allo stesso modo, tanto da sembrare sospese in aria, con l’impressione che la cupola si sostenga da sola senza avere punti d’appoggio.






Sala de los Reyes

La sala dei re è uno spazio di riposo, strutturato attorno ad un grande vestibolo lungo più di 30 metri. Lo spazio è diviso in tre alcove coperte da cupole e separate l’un l’altra da archi decorati ancora con la tecnica dei mocàrabes.







Le tre false volte ospitano pitture su cuoio di uno stile molto differente da quello dei locali circostanti. Una pittura che riporta al gotico nell’uso delle linee e dell’oro, ma anche allo stile trecentesco, tanto nei lineamenti dei personaggi quanto negli abiti fiorentini. Questo misto si deve ad artisti cristiani conoscitori del mondo musulmano, capaci di unire l’estetica italiana con quella islamica.