Prato

Piazza del Duomo

Prato è un comune italiano di 195 009 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana.

La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo.

 

La città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.








Il pulpito del Duomo di Prato è un'opera di Donatello e Michelozzo, databile al 1428-1438. Composto in marmo, bronzo e tessere di mosaico, è collocato sul fianco sud-est della cattedrale di Prato (i rilievi originali sono oggi nel Museo dell'Opera del Duomo) e misura in altezza 210 cm senza il tetto; ciascuna formella misura invece 73,5x79.

Dal pulpito si faceva e si fa tuttora l'ostensione pubblica dell'importante reliquia della Sacra Cintola della Madonna, che ancora oggi si mostra per Natale, Pasqua, il 1º maggio, il 15 agosto e, nelle forme più solenni, l'8 settembre, festa della Natività di Maria.



Il pulpito del Duomo di Prato è un'opera di Donatello e Michelozzo, databile al 1428-1438. Composto in marmo, bronzo e tessere di mosaico, è collocato sul fianco sud-est della cattedrale di Prato (i rilievi originali sono oggi nel Museo dell'Opera del Duomo) e misura in altezza 210 cm senza il tetto; ciascuna formella misura invece 73,5x79.

Dal pulpito si faceva e si fa tuttora l'ostensione pubblica dell'importante reliquia della Sacra Cintola della Madonna, che ancora oggi si mostra per Natale, Pasqua, il 1º maggio, il 15 agosto e, nelle forme più solenni, l'8 settembre, festa della Natività di Maria.


Il Duomo 


La chiesa, dedicata a S. Stefano, a tre navate, è costruita in pietra alberese (proveniente dai Monti della Calvana) e marmo verde (estratto dal Monteferrato). Risale molto probabilmente al VI secolo. È uno degli esempi più importanti dell'architettura religiosa tra il XII secolo e il XV secolo nella regione, con un elegante passaggio al suo interno tra le ampie arcate romanico-lombarde e lo slancio del gotico nel transetto, Progettato molto probabilmente dal celebre Giovanni Pisano, che al suo interno realizzerà un crocifisso ligneo e il suo ultimo capolavoro, la Madonna della Cintola, nel 1317. Vi è conservata la reliquia della sacra Cintola. Le opere più importanti sono il pulpito esterno (costruito da Michelozzo e decorato da Donatello), il pulpito interno di Mino da Fiesole e Antonio Rossellino del 1472, la Madonna dell'Ulivo, unica opera realizzata insieme dai celebri fratelli Da Maiano, Giovanni, Benedetto e Giuliano. 





Chiesa di S. Maria delle Carceri

Il 6 luglio 1484 un bambino, Iacopino Belcari della Povera, vide animarsi l’immagine della Madonna con il Bambino dipinta sulla parete delle carceri pubbliche di Prato. Da questo evento fu deciso di realizzare, esattamente in quel luogo, la basilica che è capolavoro architettonico del primo Rinascimento tanto che nel febbraio del 1939 papa Pio XI elevò la chiesa alla dignità di basilica minore. Lorenzo de' Medici impose il progetto di realizzazione redatto dal suo architetto preferito Giuliano da Sangallo. La chiesa fu progettata con pianta a croce greca, ispirata alla Cappella de’ Pazzi di Filippo Brunelleschi. L’idea, infatti, era quella di rendere la Basilica capolavoro di simmetria e proporzioni sulla scia delle soluzioni spaziali brunelleschiane e dei postulati teorici di Leon Battista Alberti. Fu costruita dal 1486 al 1495 per quanto riguarda gli interni, mentre il rivestimento esterno, interrotto nel 1506, sarà completato più tardi.

Il campanile invece, è neoclassico ed è stato realizzato da Giuseppe e Francesco Valentini.

Guardando l’esterno, la chiesa mostra la sua limpida struttura con i quattro bracci uguali della croce greca sormontati da una cupoletta. Il rivestimento è il bicromo tipico dell'architettura pratese e del romanico fiorentino. La pietra alberese e il marmo verde di Prato assumono forme originali:  il telaio compositivo è sorretto da slanciate lesene binate sugli spigoli e fasce in serpentino verde suddividono gli spazi centrali intorno alle porte con timpano.

 

La cupoletta, di tipo brunelleschiano, sorge da un attico quadrato, con tamburo forato da dodici occhi, e copertura conica coronata dalla elegante lanterna. La cupola ha inoltre un arricchimento di ingegno prospettico; un'originale balaustra allontana prospetticamente la piccola cupola suddivisa in dodici spicchi.



L'altare maggiore, su disegno del Sangallo è in marmo bianco ed inquadra entro una tela l'affresco miracoloso della Madonna col Bambino tra San Leonardo e San Stefano (1330-1340).

Nella basilica di Santa Maria delle Carceri avvengono due distinti eventi astronomici; nel giorno del solstizio d'estate i raggi solari penetrano all'interno della chiesa, attraverso la lanterna della cupola e vanno ad illuminare l'affresco della Vergine per alcuni istanti in prossimità del mezzogiorno solare pratese. Il 15 luglio alle ore 14:03 dell'orario solare pratese invece un raggio solare penetra sempre attraverso la lanterna della cupola e va ad illuminare un disco collocato sopra l'altare maggiore della basilica in ricordo dell'apparizione miracolosa della Vergine.

 

Questi eventi, complice anche l’architettura di costruzione, vanno ad alimentare la meraviglia, la leggenda e la fede che avvolge la basilica.





Castello dell’Imperatore

Castello svevo, voluto dall'imperatore Federico II, a pianta quadrata, con otto torri (sei a base quadrata e due pentagonali).