Bergamo - Basilica di Santa Maria Maggiore
La Basilica di Santa Maria Maggiore è uno dei monumenti più importanti e suggestivi di Bergamo Alta. Costruita nel XII secolo, questa basilica romanica si trova in Piazza Duomo, accanto al Duomo di Sant'Alessandro e alla Cappella Colleoni, e rappresenta un punto focale della vita religiosa e artistica della città. La costruzione della basilica iniziò nel 1137, su quello che era un antico luogo di culto dedicato a Santa Maria. La chiesa fu eretta come voto alla Vergine Maria per proteggerla dalla peste che colpiva la città. Nonostante la facciata romanica, l'interno della basilica è stato arricchito nei secoli successivi con decorazioni barocche, arazzi, affreschi e sculture. La basilica non ha mai avuto un ingresso principale rivolto verso la piazza. Questo è dovuto alla sua origine e alla costruzione asimmetrica, che ha mantenuto intatti gli ingressi laterali originali.
La facciata è austera e priva di particolari decorazioni, tipica dello stile romanico. Tuttavia, ciò che colpisce all'esterno sono le porte laterali, riccamente decorate, come la Porta dei Leoni Rossi e la Porta dei Leoni Bianchi, ciascuna caratterizzata da sculture di animali e figure allegoriche.
L'interno della basilica è sorprendentemente ricco, con un contrasto rispetto alla sobrietà dell'esterno. Le pareti sono adornate con arazzi del XVI e XVII secolo, provenienti da manifatture fiamminghe e italiane, che raffigurano scene bibliche. L'interno della basilica conserva l'impianto romanico a croce greca con tre navate divise da pilastri, la volta e le pareti sono decorate con stucchi barocchi e affreschi del Cinquecento e Seicento. Il coro della basilica, realizzato in legno intagliato e risalente al XV secolo, è una delle sue opere d'arte più preziose. È stato scolpito da maestri artigiani locali e raffigura scene bibliche e figure allegoriche. L'interno ospita numerose cappelle laterali, riccamente decorate con dipinti e sculture, che sono state aggiunte nei secoli successivi alla costruzione originale. La Basilica di Santa Maria Maggiore ha un legame speciale con il grande compositore Gaetano Donizetti, nato a Bergamo. Al suo interno si trovano le sue spoglie, così come quelle del suo maestro Simone Mayr. Ogni anno, la città celebra il compositore con concerti e manifestazioni legati alla sua figura.
La Basilica di Santa Maria Maggiore rappresenta non solo un luogo di culto, ma anche un tesoro artistico e storico. La sua stratificazione architettonica, che mescola romanico, gotico, rinascimentale e barocco, riflette secoli di storia e cambiamenti nella cultura e nell’arte della città.
Porta dei Leoni Rossi
Chi provvede alla sua conservazione e cura, sin dal 1449, è la Congregazione della Misericordia Maggiore (MIA).
Porta dei leoni bianchi
Porta della Fontana accanto alla fontana di Antescolis
fontana di Antescolis
Porta laterale settentrionale
Abside centrale
L'interno della basilica è sorprendentemente ricco, con un contrasto rispetto alla sobrietà dell'esterno. Le pareti sono adornate con arazzi del XVI e XVII secolo, provenienti da manifatture fiamminghe e italiane, che raffigurano scene bibliche. L'interno della basilica conserva l'impianto romanico a croce greca con tre navate divise da pilastri, la volta e le pareti sono decorate con stucchi barocchi e affreschi del Cinquecento e Seicento. Il coro della basilica, realizzato in legno intagliato e risalente al XV secolo, è una delle sue opere d'arte più preziose. È stato scolpito da maestri artigiani locali e raffigura scene bibliche e figure allegoriche. L'interno ospita numerose cappelle laterali, riccamente decorate con dipinti e sculture, che sono state aggiunte nei secoli successivi alla costruzione originale. La Basilica di Santa Maria Maggiore ha un legame speciale con il grande compositore Gaetano Donizetti, nato a Bergamo. Al suo interno si trovano le sue spoglie, così come quelle del suo maestro Simone Mayr. Ogni anno, la città celebra il compositore con concerti e manifestazioni legati alla sua figura.
Nel transetto settentrionale, sulla parete affreschi trecenteschi: un’Ultima cena, alcune Madonne in trono e alcuni Santi, sovrastati dalla tela di Antonio Zanchi raffigurante Mosè che fa scaturire l’acqua dalla roccia.
Parete Settentrionale verso il fondo
In questa Basilica si trova anche una preziosa collezione di arazzi. Questi arazzi sono tra i tesori più significativi della basilica e rappresentano una testimonianza dell'arte tessile rinascimentale e barocca. Questi arazzi risalgono prevalentemente ai secoli XVI e XVII, con alcuni esempi di manifattura fiamminga, italiana e francese. Questi arazzi furono commissionati e donati alla chiesa dai cittadini facoltosi di Bergamo o acquisiti dai sacerdoti e dalle confraternite religiose. Gli arazzi raffigurano principalmente scene religiose, ispirate a episodi biblici o a vite di santi. Tra i temi più comuni ci sono l'Annunciazione, l'Adorazione dei Magi, la Crocifissione e altri momenti della vita di Cristo. A causa della loro antichità e della delicatezza dei materiali, gli arazzi hanno subito nel corso del tempo vari interventi di restauro, volti a preservarne la bellezza e a proteggerli dagli effetti dell'umidità e dell'invecchiamento. I restauri hanno anche permesso di recuperare colori e dettagli originali che col tempo si erano sbiaditi.
Gli arazzi della Basilica di Santa Maria Maggiore sono considerati uno dei patrimoni artistici più preziosi di Bergamo. Oltre al loro valore estetico, rappresentano un importante esempio di arte tessile europea e sono testimonianza della devozione e del mecenatismo della società bergamasca tra il XVI e il XVII secolo.
Il confessionale è un'opera straordinaria di arte barocca e uno dei principali punti di interesse all'interno della basilica. Realizzato con un'impareggiabile maestria intagliata nel legno, questo confessionale si distingue non solo per la sua funzione liturgica ma anche per il suo valore artistico.
Questa opera fu realizzato dal celebre scultore bergamasco Andrea Fantoni (1659-1734), uno dei più importanti artisti dell'intaglio del legno del periodo barocco. Fantoni, appartenente alla rinomata bottega dei Fantoni di Rovetta, è noto per i suoi lavori raffinati, caratterizzati da dettagli elaborati e un'abilità eccezionale nel trattare il legno. Il confessionale risale ai primi decenni del XVIII secolo, più precisamente tra il 1704 e il 1705. Si inserisce in un periodo in cui la decorazione barocca raggiungeva il suo massimo splendore, con un gusto per il dramma e l'esuberanza ornamentale. E’ interamente scolpito in legno, probabilmente noce, un materiale che permette un'eccellente resa dei dettagli. L'opera è stata lucidata e trattata per esaltare le venature naturali del legno, aggiungendo un ulteriore livello di ricchezza visiva. Il confessionale di Fantoni è decorato con figure scolpite e bassorilievi che richiamano temi religiosi. Tra le sculture più rilevanti ci sono le raffigurazioni di angeli, putti e allegorie della Fede e del Perdono. Le figure sono caratterizzate da espressioni vive e dinamiche, in perfetto stile barocco. - La struttura presenta un design avvolgente e teatrale, tipico dell'epoca, con un equilibrio tra l'ornamento e la funzionalità. Le forme curvilinee e la ricchezza dei dettagli creano un senso di movimento e solennità. L'opera riflette pienamente lo stile barocco, con la sua inclinazione per l'abbondanza decorativa, l'uso di linee sinuose e la drammaticità delle figure scolpite. Il barocco, particolarmente nel contesto religioso, aveva lo scopo di suscitare emozioni e coinvolgere i fedeli in un'esperienza spirituale più intensa, e il confessionale di Fantoni risponde perfettamente a questa esigenza.
Il confessionale è il luogo in cui i fedeli ricevono il sacramento della Confessione o Penitenza, uno dei sette sacramenti della Chiesa cattolica. La ricchezza decorativa e la solennità dell'opera sono in linea con l'importanza di questo atto di purificazione spirituale e perdono.
Il confessionale di Andrea Fantoni è considerato uno dei capolavori dell'intaglio del legno in Italia e un esempio eccezionale dell'arte barocca. La sua complessità e bellezza lo rendono non solo un oggetto di uso liturgico, ma anche un'opera d'arte autonoma, ammirata da studiosi e visitatori per la sua raffinatezza. In conclusione, il confessionale della Basilica di Santa Maria Maggiore non è solo un elemento funzionale della liturgia cattolica, ma un pezzo artistico di grande pregio, che testimonia l'elevata qualità artigianale e il fervore religioso dell'epoca barocca a Bergamo.
La Tomba del compositore bergamasco Gaetano Donizetti
Parete di fondo destra
Lo sposalizio di Maria Vergine con Giuseppe
La Tomba del compositore bergamasco Gaetano Donizetti
Parete di fondo centrale
Tela di Luca Giordano (1681) raffigurante il Passaggio del Mar Rosso
La Crocifissione eseguita ad Aversa nel 1698 dipinto di Luca Giordano
Parete di fondo a sinistra
Parete Meridionale verso il fondo
Tomba del Cardinale Longo
Interno
Nel presbiterio, che ospita sei candelabri in bronzo del 1597, vi è un coro ligneo disegnato da Bernardino Zenale e da Andrea Previtali. Gli stalli del coro e le tarsie dell'iconostasi, che raffigurano racconti biblici, (il Passaggio del Mar Rosso, il Diluvio Universale, Giuditta e Oloferne e Davide e Golia) sono stati eseguiti tra il 1522 e il 1555 su disegno di Lorenzo Lotto da Giovan Francesco Capoferri e Giovanni Belli. Le differenti cromie sono date dal diverso tipo di legno, mentre sfumature di colore e profondità d'immagine sono ottenute con infusi d'erbe e utilizzo di sabbia calda.
Cupola
Parete Meridionale
L’Albero della Vita nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta è un affresco di grande valore artistico e simbolico, risalente al 1347. L’opera, attribuita a un anonimo conosciuto come il “Maestro dell’Albero della Vita,” segue l’iconografia ispirata al “Lignum Vitae” di San Bonaventura da Bagnoregio, un testo francescano del 1260 che raffigura la vita di Cristo come un albero didattico per la devozione dei fedeli.
L’affresco rappresenta un albero centrale, con il Cristo crocifisso al centro e dodici rami, ognuno dei quali ospita medaglioni raffiguranti scene della vita di Cristo. Ogni scena è accompagnata da iscrizioni tratte dal testo di Bonaventura, rendendo il tutto un racconto visivo della redenzione. L’opera venne commissionata da Guidino de’ Suardi, un nobile locale, e fu conservata grazie alla sua “antichità e bellezza,” anche durante le trasformazioni barocche della basilica nel XVI secolo.
Dal 1661, l’affresco fu parzialmente coperto da una tela raffigurante il Diluvio Universale di Pietro Liberi, ma è stato progressivamente restaurato per preservarne la visibilità e il significato storico.
Altare del Corpus Domini
Questo altare, come molte altre opere presenti nella basilica, è un capolavoro che testimonia la ricchezza artistica e storica del luogo. L’altare è dedicato al Santissimo Sacramento. È un’opera sontuosa realizzata in stile barocco e si distingue per la sua decorazione elaborata, fatta di marmi policromi e dettagli dorati. Il tabernacolo e le decorazioni circostanti sottolineano l’importanza dell’Eucaristia nella fede cristiana.
È frutto del lavoro di maestri locali e lombardi che hanno contribuito nei secoli alla decorazione del complesso.
Navatella di destra
Altare Maggiore
Il presbiterio è una delle parti più riccamente decorate e artisticamente significative dell'intera chiesa.
L'altare maggiore del presbiterio è un capolavoro dell'arte barocca, riccamente decorato con marmi preziosi e intarsi. Al centro dell'altare vi è un tabernacolo sormontato da un crocifisso, un elemento centrale per le celebrazioni eucaristiche.
Alle spalle dell'altare maggiore si trova il coro ligneo, una delle opere più celebri della basilica. Realizzato da maestri intagliatori tra il XV e il XVI secolo, è un'opera straordinaria composta da circa 70 stalli, ciascuno dei quali decorato con scene bibliche, figure allegoriche e motivi floreali. Le sculture in legno del coro sono caratterizzate da una precisione e una delicatezza straordinarie, rappresentando una delle più alte espressioni dell'artigianato ligneo del Rinascimento.
Il soffitto e le pareti del presbiterio sono decorati con una serie di affreschi che rappresentano scene religiose e figure di santi. Molti di questi affreschi risalgono al periodo barocco, quando la basilica fu arricchita con elementi decorativi più sontuosi.
Coro
L'organo è stato realizzato da maestri organari e, nel corso degli anni, è stato restaurato e ampliato per preservarne la qualità del suono.
Tarsie Frontali