Da Stamsund a Capo Nord


Tra Stamsund e Svolvaer



Svolvaer

Svolvær è la città più antica del Circolo polare artico, anche se la sua struttura centrale risale all'epoca dei Vichinghi, si trovano reperti archeologici risalenti a molto prima, circa al 3000-4000 a.C.

Nel 1432 vi sarebbe giunto, spinto da una tempesta, il veneziano Pietro Querini (a testimonianza di quel fatto è stato eretto un monumento, presente tuttora nelle Lofoten), il quale riportò nel continente notizie sulla fauna e la flora dell'arcipelago, oltre alla pratica locale dell'essiccazione del merluzzo (stoccafisso), che avrebbe poi avuto grande fortuna in Italia (in particolare nelle aree venete da cui proveniva Querini): la maggior parte dello stoccafisso prodotto nelle isole Lofoten è infatti esportato proprio in Italia.

 

Agli inizi del 900 si è tentato di introdurre sull'isola una piccola popolazione di pinguini reali. Ma il tentativo è fallito e i pinguini scomparvero, probabilmente uccisi dalle popolazioni locali.







dopo Svolvaer verso Harstad







Stretto di Rafsund e Trollfjord




Harstad

Ė un comune e una città della contea di Troms, in Norvegia. Ha ricevuto lo status di città nel 1904.

Harstad è situata sull'isola di Hinnøya nella parte settentrionale della Norvegia, tra le acque del Mare di Norvegia. Nonostante la posizione molto settentrionale, gode di un clima oceanico freddo, con inverni non troppo rigidi (temperature di circa -5°) e estati fresche (circa 15°) con precipitazioni abbondanti in tutte le stagioni.

 

La città è un importante centro commerciale e amministrativo, oltre che essere la seconda città per popolazione della contea. Per molto tempo, questa città, è stata un importante centro militare, soprattutto durante la seconda guerra mondiale. A memoria di questo rimane il cannone Adolf, costruito dai tedeschi nel 1943 nei pressi della città. Un altro importante retaggio del passato è la Trondenes Kirke, la chiesa in pietra più a nord del mondo. Situata appunto a Trondenes, poco distante da Harstad, fu costruita nel 1250.




Verso Finnsnes






Finnsnes

Finnsnes è una città norvegese della contea di Troms appartenente al comune di Lenvik.

 

La città è situata sulla terraferma di fronte all'isola di Senja, ed è collegata ad essa da un ponte lungo 1 147 metri. La città è da sempre stata un insediamento la cui popolazione era dedita all'agricoltura, pastorizia e pesca, anche se ultimamente si sta affermando come un importante centro regionale.




verso Tromso







Tromso

Situata nel nord della Norvegia, La città è circondata da alte vette innevate del Circolo Polare Artico, come il famoso Tromsdalstinden.

 

Durante l'inverno Tromsø rappresenta il luogo ideale per  ammirare l'aurora boreale, In quel periodo dell'anno Tromsø si trova nel bel mezzo della notte polare, ben lontana dall'estate quando la città è illuminata per due interi mesi dal sole di mezzanotte.  

Non a caso Tromsø viene definita “la porta dell’Artico”. Si tratta infatti di una città situata all’estremo Nord della Norvegia, precisamente a 400 chilometri dal Circolo Polare Artico. Proprio per questo, la città è ricca di suggestivi paesaggi di respiro polare, la cui bellezza è resa dalla corona di montagne innevate che la circonda e dai fiordi in cui è incastonata.

Una peculiarità di Tromsø è che si trova su un’isola, Tromsøya, collegata alla terraferma da un ponte ad arco. Un tempo la città era un importante centro per la pesca di foche ed altri animali artici, oltre a essere il punto di partenza per le spedizioni polari.

 

 

















Verso Skiervoy







Skjervoy

Skjervøy ( Sami del nord) è un comune nella contea di Troms.  Il centro amministrativo del comune è il villaggio di Skjervøy sull'isola di Skjervøya , dove vive la maggior parte degli abitanti.  Le industrie principali sono la pesca e la costruzione navale.

 Il comune (originariamente la parrocchia) prende il nome dalla piccola isola di Skjervøya ( antico norvegese : Skerføy ), dal momento che la prima chiesa (la chiesa di Skjervøy ) è stata costruita lì.  Il primo elemento è skerf che significa "terreno roccioso" e l'ultimo elemento è øy che significa "isola".  Prima del 1909 il nome era scritto Skjervø, e prima era scritto Skjervøe Il comune dell'isola è circondato dal Mare di Norvegia a nord, Ullsfjorden a ovest, Lyngenfjorden a sud-ovest, Reisafjorden a sud-est e il fiordo di Kvænangen a est.  Il comune è composto da diverse isole, la principale è Arnøya, con i villaggi di Årviksand, Akkarvik e Arnøyhamn .  La maggior parte delle persone, tuttavia, vive sull'isola relativamente piccola di Skjervøya, dove vivono più di 2.316 persone nel villaggio centrale di Skjervøy con il suo porto riparato.  Le altre isole includono Haukøya, Kågen , Laukøya , Vorterøya e la metà settentrionale di Uløya Kågen e Skjervøya sono collegati dal ponte Skjervøy Kågen è collegata alla terraferma dal Maursund Tunnel..






Dopo Skjervoy





Havoysund

Havøysund ( Sami del nord : Ávanuorri ) è il centro amministrativo del comune di Måsøy nella contea di Finnmark Il villaggio si trova sulla piccola isola di Havøya , ma è collegato alla terraferma dal ponte Havøysund .  Il villaggio di 0,62 chilometri quadrati (150 acri) ha una popolazione (2017) di 976 che conferisce al villaggio una densità di popolazione di 1.574 abitanti per chilometro quadrato.

 

Havøysund è un villaggio di pescatori che offre un'ampia gamma di servizi comuni.  Ci sono fabbriche di lavorazione del pesce, un cantiere navale, un distributore di benzina, medici, la chiesa di Havøysund , vari negozi, un palazzetto dello sport e musei.  Havøysund ha anche un'architettura varia e bella;  lungo tutta la spiaggia si trovano case del dopoguerra, le cosiddette gjenreisingshus (le case costruite dopo la seconda guerra mondiale avevano tutte lo stesso design).  





Verso Hanningsvag nell'isola di Mageroy ove si trova Capo Nord




Hanningsvag 





Verso Capo Nord






I Sami

Sami, o, tradizionalmente, lappóni sono una popolazione indigena di circa 75.000 persone stanziata nella parte settentrionale della Fennoscandia, in un'area da loro chiamata Sápmi, che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia, nella regione della Lapponia. I sami hanno la loro storia, lingua, cultura, attività professionali, modo di vivere e identità.

La maggior parte di essi, in Norvegia, si trova nel nord. Si dice che siano le uniche popolazioni indigene in Europa.

Prima di diventare cristiani avevano dèi e spiriti della natura. Per esempio, il sole era il loro dio. I Sami pensavano che la natura avesse un'anima. Gli oggetti stessi avevano energie al loro interno. Molti sami la pensano ancora allo stesso modo.

Credevano nel potere dello Sciamano. Una persona speciale nella comunità che entra in uno stato transumano e si mette in contatto con gli spiriti e cura le malattie. Questo personaggio sciamano era il loro sacerdote.

Un tempo i sami erano principalmente allevatori di renne, pescatori e cacciatori nomadi, abitavano in capanne coniche trasportabili chiamate kota, o in tende chiamate lavvu. Il modo di vivere nomade è finito negli anni cinquanta.

I sami hanno caratteristiche genetiche prevalentemente caucasoidi, ma parlano idiomi della famiglia linguistica uralica; è stato ipotizzato dunque che siano frutto di una mescolanza di popolazioni europoidi e mongoloidi.

Le lingue sami appartengono al gruppo linguistico ugro-finnico della famiglia uralica.

I Lapponi mantengono una forte identità culturale e, pur usufruendo dei servizi che i diversi contesti statali nei quali sono inseriti forniscono loro, hanno evitato, nel corso degli ultimi decenni, di cadere vittime di un processo di totale assimilazione ai modelli svedesi, norvegesi o finlandesi.

Vivono in un ambiente particolarmente inospitale, a causa delle temperature rigide e per l'assenza totale di luce solare durante la stagione invernale, per un periodo che varia da uno a due mesi.

Le renne rappresentavano, tradizionalmente, pressoché l'unica risorsa dei sami, visto che da essa ricavavano le pelli per gli abiti e per le dimore, la carne, le bevande, le ossa e le corna per realizzare strumenti e utensili.

 

Generalmente, i sami trascorrevano l'inverno nelle terre in pianura, trasferendosi nei pascoli montani nei mesi più caldi.