Villaggio Willok

Alle otto partiamo alla volta del villaggio di Willok dove vivono i campesinos dediti all’agricoltura ed alla tessitura.

Ė un lungo percorso in una delle zone più suggestive e affascinanti del Perù, punteggiate da pittoreschi villaggi con splendide chiese coloniali, terrazzamenti inca e resti archeologici.


Lungo tutto il percorso possiamo ammirare splendidi paesaggi in una valle alluvionale, formata dal fiume Vilcanota, che gode di un ottimo clima, quindi favorevole alle attività agricole ed agli insediamenti umani. Probabilmente gli inca lo sapevano bene perché si stabilirono proprio in questa zona.








Dopo aver acquistato frutta, dolci e pane da offrire ai bambini, proseguiamo su una strada sterrata che si arrampica sulla montagna fino a raggiungere Willok, dove vive una piccola comunità, con poche case, ma con tanti bambini. 















Siamo al villaggio Willok. Le prime persone che incontriamo sono una  mamma con la sua bambina.

Gli adulti si occupano di tessitura e agricoltura, mentre gli anziani stanno con i piccoli. Subito, al nostro arrivo, si dimostrano contenti di ospitarci. Noi offriamo ciò che abbiamo acquistato per i bambini mentre loro stendono sul prato ciò che ci propongono: piccoli manufatti di artigianato che noi dimostriamo di apprezzare. Intanto i bambini mangiano ciò che hanno ricevuto. Trascorriamo un po’ di tempo con loro conversando con l’aiuto di Franco. Sicuramente qui c’è povertà, vivono molto distanti da centri abitati, a contatto con la natura, ma la sensazione che percepiamo è di una vera serenità. 
































Sulla via del rientro a Cusco, facciamo una deviazione dalla strada percorsa all’andata per passare vicino ad un lago che si trova lungo una strada sterrata, molto suggestivo, nel tipico paesaggio andino. 



Oggi abbiamo percorso molti chilometri, oltre 100, ma abbiamo attraversato zone di una bellezza indimenticabile. Siamo venuti a contatto con popolazioni che vivono in questi caratteristici villaggi isolati dove regnano silenzio, serenità e povertà. Quello che colpisce sono i grandi occhi dei bambini che, senza parlare, sanno comunicare con la profondità dei loro sguardi.