Catania - parte prima

Questa città è posta sulla Costa orientale della Sicilia, ai piedi dell’Etna

Questo vulcano ha profondamente influenzato la storia, l’architettura e la vita quotidiana di Catania. L’eruzione più devastante fu quella del 1669, che ricoprì parte della città con la lava.

Catania ha una storia affascinante e stratificata che abbraccia quasi 28 secoli di dominazioni, rinascite e catastrofi naturali.

Fu fondata nel 729 a.C. dai Greci provenienti da Calcide in Eubea, con il nome di Katane. Si sviluppò su alture come Monte Vergine e Acquicella, con il fiume Amenano che attraversava l’area. Fu un importante centro commerciale greco, poi conquistata da Ierone I di Siracusa che la ribattezzò Aitne.

Dopo varie dominazioni, Catania rifiorì sotto i Romani come “civitas decumana”, parte della provincia romana di Sicilia. Sono ancora visibili monumenti come il teatro romano, l’anfiteatro e le terme, testimonianze della sua opulenza.

Subì il dominio di Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Spagnoli. Ogni cultura ha lasciato tracce nell’architettura, nella lingua e nelle tradizioni locali.

Il terremoto del 1693 distrusse gran parte della città, che fu ricostruita in stile barocco, con l’uso della pietra lavica nera.

Il centro storico di questa città è un gioiello barocco riconosciuto dall’UNESCO.

Qui si può vedere:

Piazza del Duomo: Cuore della città con la Fontana dell’Elefante (simbolo di Catania) e la Cattedrale di Sant’Agata.

Resti archeologici del Teatro Romano.

Castello Ursino: Costruito da Federico II nel XIII secolo, oggi ospita il museo civico.

La Pescheria ossia lo storico mercato del pesce, vivace e autentico.

È la città natale del compositore Vincenzo Bellini.

La famosa Festa di Sant’Agata (3-5 febbraio), una delle feste religiose più importanti d’Europa.

 

Teatro Massimo Bellini, un teatro dell’opera di grande pregio.



Basilica della Collegiata


Piazza Duomo

É uno dei luoghi più rappresentativi e vivaci della città siciliana. È il fulcro civile e spirituale di Catania.

In questa piazza confluiscono tre delle strade principali della città: Via Etnea, che sale verso l’Etna; Via Vittorio Emanuele, che la attraversa; e Via Garibaldi. È stata ricostruita nel XVIII secolo (dopo il terremoto del 1693) principalmente in stile Barocco siciliano, affidandosi a grandi architetti come Giovanni Battista Vaccarini.

In questa piazza si trovano:

La Cattedrale di Sant’Agata dedicata a Sant’Agata, patrona di Catania.

La Fontana dell’Elefante. È il simbolo della città. Statua in basalto nero, raffigurante un elefante su cui poggia un obelisco egizio. Opera del 1735‑1737.

La Fontana dell’Amenano. Realizzata nel 1867 in marmo di Carrara. Si trova sul lato sud della piazza, davanti al Palazzo del Seminario dei Chierici.

Il Palazzo degli Elefanti. È il municipio di Catania. Fa parte della cornice architettonica che racchiude la piazza, ora in rifacimento.

Il Palazzo dei Chierici. Si affaccia anch’esso su Piazza del Duomo. È collegato tramite la Porta Uzeda al Palazzo Diocesano.

Porta Uzeda. È un portale storico che funge da collegamento tra il Palazzo dei Chierici e altri edifici della piazza.

Sotto la piazza, a pochi metri sotto il pavimento, ci sono resti delle Terme Achilliane.  Trattasi di strutture termali romane/tardo antiche. Si può accedere tramite una scalinata vicino al sagrato della cattedrale.

La piazza è centro delle celebrazioni più importanti per Sant’Agata: il 5 febbraio (martirio) e il 17 agosto (ritorno delle reliquie da Costantinopoli). Durante questi giorni la piazza si riempie di fedeli.

 

Il fiume Amenano, che scorre sotto parte della città, emerge nella zona della fontana dell’Amenano. In passato era visibile in parte, poi è stato coperto.



La Fontana dell’Elefante



Fontana di Amenano


Porta Uzeda

Porta Uzeda.  È una delle porte monumentali più famose del centro storico di Catania, ricca di storia e simbolismo.

Porta Uzeda si trova tra Piazza del Duomo e Via Vittorio Emanuele II, incastonata tra il Palazzo dei Chierici e il Palazzo Arcivescovile.

Serve da collegamento tra la città barocca e il porto, e immette nella zona della Marina di Catania.

Nel 1693 un devastante terremoto distrusse gran parte della città di Catania. Nel 1704 fu costruita durante la ricostruzione barocca della città. È dedicata a Juan Francisco Pacheco Téllez-Girón, duca d’Uzeda, viceré di Sicilia all’epoca della sua costruzione.

È una porta monumentale in pietra lavica e pietra bianca, in puro stile barocco catanese.  Ha una struttura ad arco trionfale, riccamente decorata, imponente, simmetrica.  Presenta stemmi araldici, colonne, nicchie decorative e un’epigrafe commemorativa in latino. Fa parte integrante del sistema murario barocco post-terremoto.

 

 Originariamente, era una delle porte d’accesso alla città dalla zona portuale. Oggi è un passaggio pedonale tra il Duomo e la Via Dusmet (che porta al porto e al mercato del pesce). Sotto la porta passa il Corridoio dei Chierici, un camminamento coperto che unisce il Palazzo dei Chierici con il Seminario. Oggi visitabile.


Basilica di Sant’Agata

La Basilica Cattedrale di Sant’Agata.

È uno dei simboli assoluti di Catania e uno dei più importanti edifici religiosi della Sicilia. Dedicata alla santa patrona della città, è un capolavoro del barocco siciliano, con radici che affondano nel periodo normanno.

Parte del Patrimonio UNESCO come parte del sito “Città tardo-barocche del Val di Noto”.

La Prima costruzione della cattedrale (1078–1094) è stata voluta dal conte normanno Ruggero I, sulle rovine delle antiche Terme Achilliane romane.

Nel 1169 / 1693 due terremoti distrussero gran parte dell’edificio. Nel 1700–1736 la ricostruzione in stile barocco siciliano.

La facciata barocca monumentale è in marmo bianco di Carrara. Vi sono tre ordini architettonici con colonne corinzie, statue di santi, timpano centrale. In alto, la statua di Sant’Agata con la palma del martirio. Il portale principale è in legno scolpito (del 1738), con scene della vita della santa. Il campanile è alto circa 70 metri, uno dei più alti della Sicilia.

L’interno è a croce latina, con tre navate divise da pilastri imponenti. Le decorazioni sono sobrie, con affreschi e stucchi tardo-barocchi. L’altare maggiore è in marmi policromi e bronzo dorato. La Cappella di Sant’Agata, cuore spirituale della chiesa, custodisce le reliquie della santa: busto reliquiario, velo, ossa.

Ogni 5 febbraio, la cappella si apre per la processione durante la Festa di Sant’Agata.

Qui si trova la tomba di Vincenzo Bellini, celebre compositore catanese.

Il 3, 4 e 5 febbraio e il 17 agosto si celebra Festa di Sant’Agata. Milioni di fedeli e turisti partecipano alla processione delle reliquie, alla “vara”, ai fuochi d’artificio. È una delle celebrazioni religiose più imponenti d’Europa.

 

La basilica ha resistito a diverse eruzioni dell’Etna e a numerosi terremoti, ed è oggi simbolo della resilienza catanese.





Palazzo del Comune o degli Elefanti


Nel palazzo del Comune, a piano terra, si trova la carrozza del Senato usata durante i cortei nell’ambito dei festeggiamenti di Sant’Agata


Carretto siciliano


Da Piazza del Duomo al castello Ursino


Piazza Mazzini


Casa Verga


Via Castello Ursino


Piazza Federico II


Castello Ursino

Il castello fu costruito tra il 1239 e il 1250 per volere di Federico II di Svevia, sopra le fondamenta di una precedente fortificazione normanna.

Originariamente stava direttamente sul mare, con fossato e posizione difensiva, ma nel 1669 una colata lavica dell’Etna lo ha avvolto, spingendo la costa più lontana. Oggi si trova in città vicino alla piazza Federico II.

Nel corso dei secoli ha perso la sua funzione militare (specialmente con l’avvento delle armi da fuoco), ed è stato usato come prigione, caserma, residenza reale. Nel 1932 il Comune di Catania lo acquistò, lo restaurò ed il 20 ottobre 1934 fu aperto come Museo Civico.  Ha pianta quadrata, con quattro ali attorno a un cortile interno. Le ali principali hanno grandi sale rettangolari, tra loro ci sono piccole stanze con volte a crociera che conducono alle torri angolari.  Le torri angolari (alcune ancora ben conservate) e le torri mediane erano parte del progetto originale. Alcune torri ora hanno perso elementi, a causa di terremoti e danni del tempo. Il castello presenta inoltre elementi medievali federiciani/Gotico, come volte a ombrello, capitelli decorati, archi ogivali.

 

Il museo civico contiene, al primo, reperti archeologici, rilievi marmorei, epigrafi, mosaici romani, statuine, bronzetti antichi, vasellame attico. Al primo piano la pinacoteca con dipinti dal XV-XIX secolo.


Via Vittorio Emanuele II


Piazza S. Francesco d’Assisi


Piazza S. Francesco d’Assisi

Il teatro fu costruito nel II secolo d.C., su una preesistenza di epoca greca. Ha subito vari ampliamenti tra I e IV secolo d.C. Cadde in disuso fra il V e il VI secolo e fu progressivamente coperto da edifici moderni. Scavi importanti avvennero nel Settecento e dal XIX XX secolo. Aveva una capacità di 7.000 spettatori. La Cavea con 21 file di sedili era divisa orizzontalmente da due praecinctiones e verticalmente in nove cunei, con otto scalette. L’orchestra originariamente pavimentata in marmo; la scena antica comprendeva colonne, statue e nicchie decorative. Alcune parti sono visibili ancora oggi. Accanto vi era un Odeon, più piccolo, usato per spettacoli minori come musica o poesia.